CULTO E MITO
Collezionando santini mi sono spesso imbattuto in varie raffigurazioni di Madonne Nere scoprendo così che tale culto è molto diffuso in varie parti d'Italia e all'estero.
Stando al conteggio effettuato dal ricercatore belga Jean Marcél Bergamelle, esisterebbero in Europa 453 immagini, tra maggiori e minori, di simulacri di Madonna di colore bruno, grigio o nero e di varie dimensioni, in forma di dipinto o di scultura, genericamente definite "Madonne nere".
I primi missionari cristiani, scoprirono in Gallia un gruppo di Celti intenti a venerare una figura femminile nell'atto di dare alla luce un bambino e spiegarono agli indigeni che, senza saperlo, stavano adorando un'immagine della Madonna e loro erano già cristiani.
Sul luogo sacro venne costruita una chiesa, e l'idolo pagano, trasferito al suo interno, si trasformava automaticamente in una rappresentazione cristiana; per giustificare la presenza di figurazioni mariane che, a volte, precedevano la stessa nascita di Maria, i teologi coniarono un termine "Prefigurazione della Vergine".
Con un'operazione nota come "sincretismo", la stessa per cui agli dèi del voodoo di Haiti sono stati associate le immagine dei Santi cattolici importate dai missionari, la Grande Madre pagana avrebbe assunto il volto di Maria, colorato però in nero, come quello delle sue prime raffigurazioni.
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Il cristianesimo per potersi imporre doveva soppiantare i culti esistenti sostituire i culti primiogeni della Grande Madre con quello della vergine Maria.
Le immagini delle Vergini Nere contraddistinguerebbero dunque i luoghi particolarmente legati alla Grande Madre, gli stessi su cui, da sempre, gli uomini costruiscono i loro edifici sacri. I luoghi di culto della Grande Madre nel nostro continente sono molteplici; le rappresentazioni della Dea si trovano quasi tutti in superficie ma, gran parte di esse, erano poste originariamente nel sottosuolo, dove la presenza delle correnti terrestri si fa maggiormente sentire.
Proprio dalla Grande Madre derivano probabilmente le celebri "Vergini Nere", le Madonne dal volto scuro venerate in tanti santuari.
Il culto della Grande Madre risale al Neolitico se non addirittura al Paleolitico .
Se prendiamo in esame le varie rappresentazioni della Magna Mater ritrovate negli scavi un pò ovunque in Europa notiamo come tutte le statuine di donne hanno gli stessi attributi , seni prosperosi , ventre gonfio.
Con il passare del tempo la Magna Mater e stata rappresentata in varie forme addirittura moltiplicandosi in varie divinità all'interno della stessa religione diversificandosi in dee legate ora alla fecondità,alla sessualità, all'alternarsi delle stagioni.
Non a caso la maggiorparte dei culti alla Grande Madre erano culti ctoni cioè erano svolti in templi sotterrani o caverne in quanto si era più vicini alla Grande Madre .
Tale culto nell'area del mediterraneo prese varie forme e molti popoli adorarono dee che si rifacevano alla più antica Grande Madre.
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Mesopotamia (V millennio A.C.) Inanna, Ishtar, Astarthe
Anatolia (II millennio A.C.) Cibele, Rea
Grecia Gaia, Afrodite, Demetra, Persefone, Proserpina
Etruria Mater Matuta
epoca romana Bona Dea, Magna Mater, Venere
La Dea è spesso indicata come la "divinita’ dai mille nomi" , infatti Cerere , Epona , Amaterasu , Ishtar , Artemide , Diana , Demetra sono solo alcuni dei tanti nomi con i quali Dea Myrionyme (la dea dai mille nome appunto) e’ conosciuta. La stessa parola Myrionyme ricorda da vicino Myrion ,cioè il nome di "Maria" , la vergine cristiana, creando così strani e non del tutto ingiustificati accostamenti.
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CULTO CRISTIANO DELLA MADONNA NERA
La diffusione del culto della Madonna Nera e della sua effige possono avere origini diverse:
Sono effigi che originariamente erano di carnagione chiara che si sono annerite nel tempo a causa dell'ossidazione dei pigmenti che coloravano il volto (ricordiamo che i colori utilizzate erano di origine naturale) e della lunga esposizione ai fumi delle candele votive.
Tuttavia tali spiegazioni sembrano di comodo per molte effigi di questo tipo nel tentativo, forse, da parte delle rappresentanze cattoliche più intransigenti, di celare le origini pagane e, per certi versi, più "scomode" del mito.
Sono fusioni "sincretiche"(Sincretismo può essere considerata qualsiasi tendenza a conciliare elementi culturali, filosofici o religiosi eterogenei appartenenti a due o più culture o dottrine diverse.)
con i culti locali in quanto il cristianesimo nella sua storia di diffusione nel mondo ha influenzato e poi soppiantato(soprattutto in Africa e Sud America) le diverse religioni locali che rappresentavano i loro dei a loro immagine e somiglianza cioè con la pelle scura.
Chiaramente tali affermazioni sono vere solo in parte cioè non per tutte le Madonne Nere che si venerano nel mondo.
Il culto delle Vergini nere si diffuse maggiormente nel medioevo, tra i divulgatori ricordiamo San Bernardo da Chiaravalle che tenne a battesimo i due più grandi ordini medievali, quello dei Frati Cistercensi e dei Cavalieri Templari.
Quando si passano in rassegna le leggende connesse alle singole immagini di Madonne nere presenti in territorio italiano ed europeo, ci si accorge che i Templari furono quasi sempre i protagonisti diretti od indiretti delle vicende narrate.
E, se non loro, cavalieri reduci dalle crociate di Terra Santa.
Un legame tenace ha de sempre collegato gli scuri simulacri femminili ed i culti ad essi inerenti ai monaci guerrieri.
Peraltro i Templari, considerati dai preparati studiosi propagatori della devozione popolare delle Madonne Nere, si avvalsero di queste immagini come riferimento cultuale e soprattutto "iniziatico". Difatti, nella dottrina dei Templari la nozione della notre-dame di Bernardo fu assunta nella accezione di vergine e di madre della Madonna.
Molte madonne nere , scolpite o dipinte vengono attribuite all'apostolo Luca l'origine di tale accostamento è da ricercare nel fatto che vi è un forte simbolismo se la madonna nera ricalca i culti della Grande Madre e quindi a simboli come la fertilità e delle energie della terra .
Il simbolo che rappresenta Luca è il Toro che è associato alle stesse energie.
In questo contesto il colore nero e altamente simbolico è il colore della terra della Materia di cui sono fatte le cose.
La parola "materia" e "madre" hanno la stessa radice MATER,che collega la Grande Madre , la Madre di Dio e la Prima Materia dell'Opera.
In varie parti del mondo, lontane tra loro e con culture differenti troviamo la stessa tradizione e cioè quella di associare alle grandi pietre,blocchi monolitici infissi nel terreno (ricordiamo le pietre sacre della Gallura in Sardegna), la capacità di propiziare la fertilità o di guarire da malanni a chi vi si recava strofinandovisi sopra.
Le pietre erano considerate le ossa della Madre Terra come l'acqua ne era il sangue.
Poichè questi punti erano dispensatori di energia ciò era risaputo dai grandi architetti medievali che furono tra i più grandi costruttori di cattedrali(e qui ci allacciamo alla storia primordiale della massoneria che era appunto costituita dai grandi architetti che custodivano i segreti per la costruzione delle cattedrali).
Tali caratteristiche accomunano la Madonna Nera anche a un altro simbolo che si ritrova in varie cattedrali sparse per il mondo quello della Triplice Cinta(vedi il sito www.duepassinelmistero.com) che è stato utilizzato dagli stessi costruttori e posto all'interno di edifici religiosi per contrassegnare luoghi di particolare sacralità tellurica.
Non sembra un caso che spesso il simbolo compare nella vicinanze dove si veneri o sia stata venerata in passato una Madonna Nera.
Qui di seguito un elenco delle Madonne nere presenti nel mondo:
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Chiarimenti, domande,per aggiungere notizie inserire un commento inviare una e-mail a jhon66@live.it
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santino anni 30 monocromatico Madonna Nera N. S. de Vichy |
santini anni 30 monocromatico Madonna nera N. S. de Regla |
santino anni 1950 offset Madonna Nera di Czestochowska |
santino inizi'900 cromolitografia Madonna nera di Guadalupe |
madonna di czestochowska |
Stando al conteggio effettuato dal ricercatore belga Jean Marcél Bergamelle, esisterebbero in Europa 453 immagini, tra maggiori e minori, di simulacri di Madonna di colore bruno, grigio o nero e di varie dimensioni, in forma di dipinto o di scultura, genericamente definite "Madonne nere".
I primi missionari cristiani, scoprirono in Gallia un gruppo di Celti intenti a venerare una figura femminile nell'atto di dare alla luce un bambino e spiegarono agli indigeni che, senza saperlo, stavano adorando un'immagine della Madonna e loro erano già cristiani.
Sul luogo sacro venne costruita una chiesa, e l'idolo pagano, trasferito al suo interno, si trasformava automaticamente in una rappresentazione cristiana; per giustificare la presenza di figurazioni mariane che, a volte, precedevano la stessa nascita di Maria, i teologi coniarono un termine "Prefigurazione della Vergine".
Con un'operazione nota come "sincretismo", la stessa per cui agli dèi del voodoo di Haiti sono stati associate le immagine dei Santi cattolici importate dai missionari, la Grande Madre pagana avrebbe assunto il volto di Maria, colorato però in nero, come quello delle sue prime raffigurazioni.
Madonna nera di Loreto |
Il cristianesimo per potersi imporre doveva soppiantare i culti esistenti sostituire i culti primiogeni della Grande Madre con quello della vergine Maria.
Le immagini delle Vergini Nere contraddistinguerebbero dunque i luoghi particolarmente legati alla Grande Madre, gli stessi su cui, da sempre, gli uomini costruiscono i loro edifici sacri. I luoghi di culto della Grande Madre nel nostro continente sono molteplici; le rappresentazioni della Dea si trovano quasi tutti in superficie ma, gran parte di esse, erano poste originariamente nel sottosuolo, dove la presenza delle correnti terrestri si fa maggiormente sentire.
Proprio dalla Grande Madre derivano probabilmente le celebri "Vergini Nere", le Madonne dal volto scuro venerate in tanti santuari.
Il culto della Grande Madre risale al Neolitico se non addirittura al Paleolitico .
Se prendiamo in esame le varie rappresentazioni della Magna Mater ritrovate negli scavi un pò ovunque in Europa notiamo come tutte le statuine di donne hanno gli stessi attributi , seni prosperosi , ventre gonfio.
Con il passare del tempo la Magna Mater e stata rappresentata in varie forme addirittura moltiplicandosi in varie divinità all'interno della stessa religione diversificandosi in dee legate ora alla fecondità,alla sessualità, all'alternarsi delle stagioni.
Non a caso la maggiorparte dei culti alla Grande Madre erano culti ctoni cioè erano svolti in templi sotterrani o caverne in quanto si era più vicini alla Grande Madre .
Tale culto nell'area del mediterraneo prese varie forme e molti popoli adorarono dee che si rifacevano alla più antica Grande Madre.
Madonna Nera chiesa di Notre Dame de Marceille |
Madonna Nera di Tindari |
Iran settentrionale [IR.n] [9] 1.800-1.200 a.C. Figura femminile stilizzata in terracotta del tipo 'Dea Madre'. |
Grande Madre Venere di Willendorf neolitico |
Mesopotamia (V millennio A.C.) Inanna, Ishtar, Astarthe
Anatolia (II millennio A.C.) Cibele, Rea
Grecia Gaia, Afrodite, Demetra, Persefone, Proserpina
Etruria Mater Matuta
epoca romana Bona Dea, Magna Mater, Venere
La Dea è spesso indicata come la "divinita’ dai mille nomi" , infatti Cerere , Epona , Amaterasu , Ishtar , Artemide , Diana , Demetra sono solo alcuni dei tanti nomi con i quali Dea Myrionyme (la dea dai mille nome appunto) e’ conosciuta. La stessa parola Myrionyme ricorda da vicino Myrion ,cioè il nome di "Maria" , la vergine cristiana, creando così strani e non del tutto ingiustificati accostamenti.
Madonna Nera del Soccorso San Severo |
CULTO CRISTIANO DELLA MADONNA NERA
La diffusione del culto della Madonna Nera e della sua effige possono avere origini diverse:
Sono effigi che originariamente erano di carnagione chiara che si sono annerite nel tempo a causa dell'ossidazione dei pigmenti che coloravano il volto (ricordiamo che i colori utilizzate erano di origine naturale) e della lunga esposizione ai fumi delle candele votive.
Tuttavia tali spiegazioni sembrano di comodo per molte effigi di questo tipo nel tentativo, forse, da parte delle rappresentanze cattoliche più intransigenti, di celare le origini pagane e, per certi versi, più "scomode" del mito.
Sono fusioni "sincretiche"(Sincretismo può essere considerata qualsiasi tendenza a conciliare elementi culturali, filosofici o religiosi eterogenei appartenenti a due o più culture o dottrine diverse.)
con i culti locali in quanto il cristianesimo nella sua storia di diffusione nel mondo ha influenzato e poi soppiantato(soprattutto in Africa e Sud America) le diverse religioni locali che rappresentavano i loro dei a loro immagine e somiglianza cioè con la pelle scura.
Chiaramente tali affermazioni sono vere solo in parte cioè non per tutte le Madonne Nere che si venerano nel mondo.
Il culto delle Vergini nere si diffuse maggiormente nel medioevo, tra i divulgatori ricordiamo San Bernardo da Chiaravalle che tenne a battesimo i due più grandi ordini medievali, quello dei Frati Cistercensi e dei Cavalieri Templari.
Quando si passano in rassegna le leggende connesse alle singole immagini di Madonne nere presenti in territorio italiano ed europeo, ci si accorge che i Templari furono quasi sempre i protagonisti diretti od indiretti delle vicende narrate.
E, se non loro, cavalieri reduci dalle crociate di Terra Santa.
Un legame tenace ha de sempre collegato gli scuri simulacri femminili ed i culti ad essi inerenti ai monaci guerrieri.
Peraltro i Templari, considerati dai preparati studiosi propagatori della devozione popolare delle Madonne Nere, si avvalsero di queste immagini come riferimento cultuale e soprattutto "iniziatico". Difatti, nella dottrina dei Templari la nozione della notre-dame di Bernardo fu assunta nella accezione di vergine e di madre della Madonna.
Molte madonne nere , scolpite o dipinte vengono attribuite all'apostolo Luca l'origine di tale accostamento è da ricercare nel fatto che vi è un forte simbolismo se la madonna nera ricalca i culti della Grande Madre e quindi a simboli come la fertilità e delle energie della terra .
Il simbolo che rappresenta Luca è il Toro che è associato alle stesse energie.
In questo contesto il colore nero e altamente simbolico è il colore della terra della Materia di cui sono fatte le cose.
La parola "materia" e "madre" hanno la stessa radice MATER,che collega la Grande Madre , la Madre di Dio e la Prima Materia dell'Opera.
In varie parti del mondo, lontane tra loro e con culture differenti troviamo la stessa tradizione e cioè quella di associare alle grandi pietre,blocchi monolitici infissi nel terreno (ricordiamo le pietre sacre della Gallura in Sardegna), la capacità di propiziare la fertilità o di guarire da malanni a chi vi si recava strofinandovisi sopra.
Le pietre erano considerate le ossa della Madre Terra come l'acqua ne era il sangue.
Poichè questi punti erano dispensatori di energia ciò era risaputo dai grandi architetti medievali che furono tra i più grandi costruttori di cattedrali(e qui ci allacciamo alla storia primordiale della massoneria che era appunto costituita dai grandi architetti che custodivano i segreti per la costruzione delle cattedrali).
Tali caratteristiche accomunano la Madonna Nera anche a un altro simbolo che si ritrova in varie cattedrali sparse per il mondo quello della Triplice Cinta(vedi il sito www.duepassinelmistero.com) che è stato utilizzato dagli stessi costruttori e posto all'interno di edifici religiosi per contrassegnare luoghi di particolare sacralità tellurica.
Non sembra un caso che spesso il simbolo compare nella vicinanze dove si veneri o sia stata venerata in passato una Madonna Nera.
Qui di seguito un elenco delle Madonne nere presenti nel mondo:
Madonna Nera a Grestchowa |
Bruna del Carmine MMaggiore (Napoli) |
Vergine Nera di Monserrat (Spagna) |
Chiarimenti, domande,per aggiungere notizie inserire un commento inviare una e-mail a jhon66@live.it
Madonna Nera santuario d'Oropa |
Vi ricordo che i post sono frutto di mie conoscenze e ricerche e qualsiasi forma di riproduzione di queste notizie deve essere autorizzata dall'autore che ne ha il copyright ogni violazione sarà perseguibile penalmente.
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Giovanni Battista Bondesan
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