Perché Santi tra le mani

Vi siete mai trovati fra le mani un santino?
Naturalmente non quelli odierni, magari che conservava vs nonna?
Bene voglio farvi riflettere su un punto .
Quel santino è molto più di un "pezzo di carta".
Non rappresenta solo un immagine da coservare .
Immaginate solo per un momento perchè vi ritrovate quel santino, perchè qualcuno lo ha conservato gelosamente !
Perchè magari gli è stato donato da una persona cara, o solo perchè era devoto a quel santo.
*Ma la cosa affascinante è il ritrovare su alcuni di essi scritte in bella o brutta grafia, frasi di preghiera, di augurio, di ricordo o di dedizione o magari solo una firma o una data.
Per lo più a volte sono parole semplici o anche forbite poesie magari in rima . Quindi testimoniano una fede autentica e un epoca che è passata.*(frase del collezionista Mario Tasca)
Per non parlare poi della loro bellezza intrinseca santini fatti a mano, disegnati e colorati da mani leggere e esperte, da artisti per lo più ignoti che hanno creato piccoli capolavori .
In questo mio blog, oltre a presentare la mia collezione che potete visionare nella slide a destra settimanalmente, prenderò in esame un santino o un argomento che mi sta più a cuore cercando di darvi più notizie possibili.
Ovviamente si accettano commenti critiche suggerimenti e approvazioni.
Buona lettura!

FRASI CELEBRI

"Chi è
capace di creare immagini,
come e quando vuole,
non conosce la tristezza
della realtà quotidiana
e può dar libero sfogo
alla magia delle sue allucinazioni"
S.Dalì

Ogni grande opera d'arte ha due facce, una per il proprio tempo e una per il futuro, per l'eternità
Daniel Barenboim

Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d'arte per guardare la propria anima.
George Bernard Shaw
Vivere nel mondo senza diventare consapevoli del suo significato è come aggirarsi in una grande biblioteca senza toccarne i libri.
[Manly P. Hall]
"Il SAPERE rende LIBERI è l'Ignoranza che rende PRIGIONIERI".
Socrate


PREFAZIONE
LA FILICONIOMANIA DI GIOVANNI BATTISTA BONDESAN

E' l'interesse per la cultura in generale, e la forte passione per un prezioso settore storico ed artistico purtroppo trascurato che a partire dal 2002 ha impegnato con fervore singolare Giovanni Battista in una rigorosa, approfondita e puntuale ricerca.
La quale non si è svolta in un ambito ristretto, ma via via si è estesa ai Santuari, alle Chiese, agli Archivi, alle Biblioteche, ecc. ecc. fino alle persone interessate e sensibili, da quelle colte e titolate alle più semplici, depositarie "spesso" di Immaginette devozionali, conservate gelosamente e ordinate per il gusto di collezionare e per il piacere di conservare il ricordo tramandato.
Si tratta a mio avviso di una "mania" encomiabile, che va molto apprezzata e sostenuta per un duplice motivo.
Il primo consiste nel fatto che Bondesan con le sue originali ricerche, sempre rigorosamente documentate, sta arricchendo con nuovi contributi questo significativo settore dimostrando tra l'altro, come l'arte "dei Pezzettini di Carta" non è "Minore" ma esprime con la più alta dignità l'evoluzione della cultura e l'intreccio tra la componente Cattolica Cristiana e l'influenza di impliciti elementi del Classicismo Greco e del Giudaismo sino a cogliere talvolta sottili implicanze con alcune espressioni della cultura Massonica.
Ritengo che siano soprattutto validi i suoi efficaci interventi chiarificatori sui significati della complessa ricca ed insieme misteriosa simbologia ricorrente.
Il secondo motivo, anche da lodare sta nella opportuna e instancabile divulgazione degli esiti via via acquisiti con le sue faticose ricerche e con studi approfonditi sia attraverso il dialogo con tutti coloro che si interessano di queste problematiche sia in occasione dei convegni che nei chiari e frequenti interventi sul Blog.
In conclusione auguro a Giovanni Battista di raccogliere finalmente tutte le soddisfazioni che merita, in quanto giovane studioso e che possa continuare ad arricchire con il suo esemplare entusiasmo.
Professor Vittoriano Caporale
Ordinario in quiescenza di Storia della Pedagogia Università di Bari e già Docente di Storia delle Tradizioni Popolari Università di Taranto sede distaccata di Bari.

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sabato 29 giugno 2013

San Giovanni Battista IIa parte Svelato il "SEGRETO" della criptazione dei messaggi

Nella prima parte dedicata a questa incisione ho parlato erroneamente della presenza di due date nella parte alta del cartiglio.
Grazie ad una maggior risoluzione ho potuto verificare che si tratta effettivamente di numeri ma non riferiti a date bensì alle Sacre scritture.




Abbiamo acclarato in precedenti post come l'uso dei numeri all'interno delle raffigurazioni religiose oltre ad avere un significato strettamente legato alla numerologia biblica e cabalistica, richiamava anche passi delle sacre scritture, che estrapolati dal loro contesto, raccontavano vicende politiche o massoniche di cui gli stessi incisori erano diretti o indiretti protagonisti.
Anche in questo caso, come vedremo,  i numeri ci raccontano molto e scopriremo il segreto, (il metodo)  utilizzato dagli incisori per criptare e decriptare i messaggi sia numerici che letterali.
Ci troviamo di fronte a due serie di 4 numeri ciascuno uno a destra l'altro a sinistra tenendo presente anche la valenza che queste due direzioni hanno sinistra/cuore, intelletto  destra/potere, forza.
La loro presenza è ben visibile non sono nascosti, quindi anche un normale devoto dell'epoca avrebbe potuto scorgere ad una attenta analisi questi numeri, a cui avrebbe potuto dare però solo un significato cabalistico o biblico.
Vediamo inizialmente quali sono questi significati.
Sommando tra di loro le singole cifre:
1+9+9+1+1+1+4+4 = 30
otteniamo 30 che in numerologia ha il seguente significato

SIMBOLISMO e SIGNIFICATO: "Il Destino ed il Fato. Quando il giudizio non può rimanere in sospeso deve essere espresso per forza. La Logica."
 E' il numero della bellezza in genere, del sesso e dell'erotismo femminile, del piacere delle cose belle, di tutto quello che esalta e stimola gli istinti.
Questo numero è rappresentato dai gioielli, dall'oro, dalle opere d'arte
A questo punto possiamo fare una prima considerazione e paragonare l'incisione (e tutte le immaginette e non solo ma anche dipinti affreschi, che contengono simboli) ad una scala (la scala di Giacobbe) dove ad ogni scalino corrisponde un livello di conoscenza, quindi se il "volgo" il semplice cristiano riconosceva esclusivamente i precetti biblici , coloro che avevano livelli di conoscenza maggiori  potevano arrivare a conoscere il vero significato dell'immagine.
Ecco che 30 ha in sè vari livelli di comprensione, ecco ad esempio ancora uno biblico, riferito  al Santo:
Marco 6:24 (6+24=30)
Costei, uscita, domandò a sua madre: «Che chiederò?» La madre disse: «La testa di Giovanni il battista».
Saliamo ora di qualche scalino (ricordo che la scala di Giacobbe era formata da 17 scalini) e diamo al numero 30 un ulteriore significato.
Nell'alfabeto ebraico 30 è il valore della lettera ל  (lamed) corrispondente alla nostra lettera L (12a lettera dell'alfabeto) il cui significato è il seguente (per motivi di spazio vi invio al sito Lettere per meditare ).
A questo punto per poter comprendere ciò che vi spiegherò bisognava essere al 17esimo scalino dell'ipotetica scala e aver quindi acquisito la "conoscenza".
Ora se la lettera Lamed ha il significato di Insegnamento di Intenzione dobbiamo comprendere a chi è rivolta ed è ancora nel numero 30 che dobbiamo rivogere la nostra attenzione,  a sua volta composto da 20+10 che in corrispondenti lettere ebraiche è:
יכ
kaf jod (la cui lettura ricordo è da destra verso sinistra) che tradotto in italiano è CHI.
A questo punto combinando le tre lettere ebraiche otterremo la seguente frase:
יכ כל יכל לי
che tradotto è
CHI OGNUNO POTREBBE ESSERE
A questo punto risulta chiaro (almeno per me!) il messaggio dell'incisore:
"Il mio intento è di insegnarvi che ognuno di noi può essere come San Giovanni Battista"
Abbiamo accennato all'inizio al "metodo" , come creavano frasi partendo da sole tre lettere?
Risposta non facile ma neanche molto complicata, mediante l'utilizzo di una GRIGLIA.
Tale Tecnica o Sistema era il segreto che gli artisti tramandavano ai propri apprendisti per la creazione delle loro opere.
E' forse uno dei segreti più antichi del Mondo dell'Arte che risale con molta probabilità all'antica Babilonia che non si è mai perso ma fu poi riscoperto durante il Medio Evo e fu utilizzato come vero e proprio sistema durante tutto il Rinascimento sino ad arrivare ai giorni nostri.
Tale "segreto" non veniva utilizzato solo per la creazione di frasi o combinazioni numeriche ma per creare le immagini sulla tela .
Nel nostro caso è molto semplice capirne la tecnica poichè rivolgeremo la nostra attenzione  solo alla decriptazione delle frasi e delle combinazioni numeriche.
Tale tecnica è ben spiegata nel Libro:
"Il linguaggio occulto della pittura dall'antica Grecia a Picasso un codice noto soltanto agli iniziati" del Maestro Giancarlo Prandelli in collaborazione con Alessandro Calderoni (giornalista) edito da Edizioni l'Età dell'Acquario stampato nel 2007 (costo euro 16).
A questo punto vediamo come ha operato  il nostro anonimo incisore per ottenere la frase in ebraico:
יכ כל יכל לי


L'artista non ha fatto altro che combinare tra loro le tre lettere creando così una griglia con 18 caselle e 6 combinazioni che in verticale orizzontale e diagonale danno vita a 4 parole di senso compiuto.
Ora proviamo ad applicare lo stesso "sistema" ai numeri che  abbiamo rilevato nell'incisione e  decriptiamo il messaggio numerico:
1991 - 1144


Come si può vedere dalle GRIGLIE otteniamo  2 serie di numeri ripetuti 8 volte 119  e 114 che si riferiscono alle Sacre Scritture e più precisamente al Salmo 119 versetto 9 e Salmo 114 versetto 4 che così recitano:
Salmo 119
[9] Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Custodendo le tue parole
.
Salmo 114
[4] i monti saltellarono come arieti,
le colline come agnelli di un gregge.
Inoltre grazie alle due parole ebraiche che si creano nei quadrati contornati di giallo, sostituendo ai numeri le corrispondenti lettere dell'alfabeto ebraico otteniamo due parole:
9 - 1
אט
Teth Aleph
4 - 1
אד
Dalet Aleph
Che tradotte sono rispettivamente LENTO  e VAPORE parole che ritroviamo nei versetti di Giacomo  appunto 1,19 e 4,14
Giacomo 1,19
Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira
Giacomo 4,14
[14] mentre non sapete cosa sarà domani!
Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare.




אט אד
Queste nuove quattro lettere dell'alfabeto ebraico messe in relazione con la lettera (ל) Lamed che è colei che racchiude tutte le altre avendo valore 30 danno vita  a due nuove GRIGLIE .
Che daranno origine a due frasi:
אל אלט אט טל
Per lenta vecchia rugiada

דל אדל אל אד
Povera Adele a Vapore

A questo punto con la decriptazione dei cartigli del post precedente e i nuovi risultati ottenuti proviamo a dare il VERO Messaggio contenuto in questa splendida incisione. 
Come ricorderete nel passato post abbiamo decriptato il cartiglio principale che così recitava:
ATTE SAVI IUVI A BUNIIS LUI VIA
(ripeto qui di seguito la spiegazione)
Se quindi ATTE è riferito ad un personaggio storico appunto ATTUS NAVIUS (ATTO DI NAVIO) la locuzione ATTE SAVUS è il nome che l'incisore dà al vero protagonista (probabilmente un Consigliere ) celato sotto le sembianze di San Giovanni Battista ATTO DI SAVA .
Quindi ATTO DI SAVA AIUTA (iuvi) LA RAPA (buniis) CORROTTA (lui) CON METODO (via).
Passiamo ora al secondo cartiglio in alto che si ripete

In questo caso si otterrà la frase ripetuta due volte

ATTE TU IA
ATTE TU PREZIOSO
che appunto come la Parola ALLELUIA da cui si ricava è una lode ad ATTO DI SAVA
Ultimo cartiglio che prenderemo in considerazione il vessillo di San Giovanni che recita
ECCE AGNUS DEI
ECCO L'AGNELLO DI DIO
Ma che capovolto diventa
ECCE AE VAS DEI
ECCO SPARIRE LO STRUMENTO DELL'UOMO IMPORTANTE.


Quindi dalla decriptazione dei cartigli si intuisce che l'incisore ci parla di un personaggio non spagnolo ma di origini Prussiane visto che cita il probabile luogo di provenienza l'affluente del Danubio Sava, che aiuta la "Rapa" (vedremo più avanti di chi si tratta ) consigliandola con metodo.
nella successiva decriptazione derivata dai numeri presenti, l'incisore ci fa sapere che il suo intento è quello di insegnare che ognuno può essere come il personaggio del cartiglio Atte Savus alias San Giovanni Battista (quando sveleremo chi era la Rapa faremo anche il nome del probabile personaggio in questione), difatti la frase che decriptiamo è la seguente:
CHI OGNUNO POTREBBE ESSERE
Di seguito vi troviamo 4 riferimenti biblici che sono da relazionare al personaggio del cartiglio.
[9] Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Custodendo le tue parole
.

[4] i monti saltellarono come arieti,
le colline come agnelli di un gregge.
Il versetto del Salmo 119 con molta probabilità fa riferimento ai preziosi consigli che "Atte Savus" elargiva alla "Rapa" e questi stessi consigli metaforicamente avrebbero fatto saltare i monti e le colline di fatto aiutando la "Rapa".
Nei successivi due riferimenti biblici
Giacomo 1,19
Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira
Giacomo 4,14
[14] mentre non sapete cosa sarà domani!
Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare.
l'incisore si rivolge alla "Rapa" esortandola ad ascoltare i suggerimenti dati e a non adirarsi poiche ella (la Rapa) è come vapore che prima o poi scomparirà.
Infine negli ultimi due messaggi decriptati l'autore dedica questa incisione alla "Rapa".
Per lenta vecchia rugiada
Povera Adele a Vapore
A cui da della Vecchia Rugiada ormai lenta e che è solo capace di fare vapore chiamandola Adele ed è proprio questo nome che ci porterà ad identificare il personaggio della "Rapa". 
Etimologicamente il nome Adele deriva dal tedesco adal=nobiltà e heid=splendente  quindi l'incisore descrive una figura nobile femminile (vista l'incisione che potrebbe essere databile intorno alla metà del XIX secolo) e più precisamente la Regina Isabella II di Spagna (Madrid 10 ottobre 1830 - Parigi 10 aprile 1904), che fu la prima ed unica regina regnante di Spagna, il suo soprannome era  de los triste destino (dal triste destino) e il nome Adele scelto dall'incisore per rappresentare la regina Isabella per assonanza è simile cambia solo una consonante ad Abele che appunto ebbe un triste destino ucciso dal fratello Caino, mentre il personaggio Atte Savus potrebbe essere un certo conte Georg Graf Von Werthern che fu ambasciatore di Prussia a Madrid  tra il 1849 e il 1852 e quest'ultima ipotesi darebbe una datazione più precisa alla creazione dell'incisione che  potrebbe essere stata incisa appunto tra il 49 e il 52 del XIX secolo.
Se da un lato queste date ci aiutano  a datare l'incisione dall'altra però stridono se le mettiamo in relazione con la data di nascita della Regina 1830 e le affermazioni dell'incisore che la descrivono come una regina ormai vaporosa e vecchia 
Quando il Werthern fu ambasciatore di Prussia a Madrid, Isabella aveva solo 19 anni ma forse proprio perchè giovane ed inesperta e quindi incapace di ascoltare i consigli e i suggerimenti che le venivano dati, viene paragonata dall'incisore ad una vecchia ormai inutile. 

 











































































lunedì 24 giugno 2013

San Giovanni Battista , Atto Navio e la rapa corrotta


Sempre molto interessanti i "Santini" postati dalla nostra amica spagnola Rosina, in questo caso siamo di fronte ad un incisione a bulino della fine del XVIII inizi XIX secolo.
la scarsa definizione dell'immagine non ci permette di evidenziare in maniera perfetta alcuni piccoli simboli presenti, quindi indirizzeremo la nostra curiosita verso i cartigli presenti.
Letti così inneggiano al Battista con la parola ALLELUIA ripetuta tre volte.
Analizziamo  ora il primo cartiglio in basso.
Operiamo come abbiamo sempre fatto capovolgiamo e invertiamo destra-sinistra
Proviamo ora dare una traduzione a questa frase latina 
ATTE è la forma abbreviata Attus Navíus, augure romano, che la leggenda dice contemporaneo di Tarquinio Prisco
Essendosi opposto ad alcune riforme del re, fu da questi sfidato a tagliare una pietra con un rasoio. Superata la prova, questi oggetti furono sotterrati nel comizio.
SAVI è il genitivo di SAVUS ( SAVA in ITALIANO) affluente del Danubio.
Se quindi ATTE è riferito ad un personaggio storico appunto ATTUS NAVIUS  (ATTO DI NAVIO) la locuzione ATTE SAVUS è il nome  che l'incisore dà al vero protagonista celato sotto le sembianze di San Giovanni Battista ATTO DI SAVA .
Quindi ATTO DI SAVA  AIUTA (iuvi) LA RAPA (buniis) CORROTTA (lui) CON METODO (via).
Passiamo ora al secondo cartiglio in alto che si ripete

In questo caso si otterrà la frase ripetuta due volte
ATTE TU IA 
ATTE TU PREZIOSO
che appunto come la Parola ALLELUIA  da cui si ricava è una lode ad ATTO DI SAVA
Ultimo cartiglio che prenderemo in considerazione  il vessillo di San Giovanni che recita

ECCE AGNUS DEI
ECCO L'AGNELLO DI DIO
Ma che capovolto diventa
ECCE AE VAS DEI
ECCO SPARIRE LO STRUMENTO DELL'UOMO IMPORTANTE.

Sui due cartigli in alto come potete notare dai due ingrandimenti purtroppo non chiari si intuiscono due date, purtroppo sono presenti anche ulteriori simboli ma ribadisco la cattiva chiarezza dell'immagine non ci permette di studiarli.
Purtroppo non abbiamo altri elementi per poter dire a chi l'incisore si riferisce nei  cartigli soprannominandolo ATTE SAVUS probabilmente un personaggio di origini slovene (il Fiume Sava nasce in Slovenia) che si trova in Spagna forse alla corte di un Re Spagnolo forse Ferdinando VII , Giuseppe Bonaparte o addirittura Isabella di Spagna chi dei tre fu considerato dall'incisore una RAPA?


domenica 23 giugno 2013

San Giovanni Battista

 
 
 
Visto che oggi è il mio onomastico voglio farvi un bel regalo! vi segnalo un bel sito d'arte che vi dà la possibilità di ammirare moltissime opere  dalle incisioni a dipinti come la Gioconda mediante l'utilizzo di una lente di ingrandimento così da poter apprezzare l'opera nei suoi più piccoli particolari
wahooart.com

Quella che voglio farvi apprezzare è ovviamente una incisione di San Giovanni Battista di un misterioso incisore tedesco del XVI secolo
(Fl c. 1500). Incisore tedesco. Ventidue incisioni sono firmate con la MZ le iniziali, sei dei quali datato (1500, 1501, 1503).  In assenza di sviluppo stilistico e tecnico apprezzabile e perché le fonti-Albrecht stampe di Dürer dell'artista dal 1490, in particolare, sono entro e non oltre le stampe datate, si pensa che tutta la produzione era concentrata c. 1500. Al 1500.Le stampe sono equamente suddivise tra soggetti religiosi e secolari. Spesso uno stato di inquietudine abita le figure, accompagnato da un uso eccentrico della prospettiva e bruschi cambiamenti di scala, come si vede ad esempio in The Embrace (Lehrs 1932, n. 16) e l'idolatria di Salomone (L 1).  La maggior parte delle sue opere sono sfondi paesaggistici eseguiti con un tocco delicato, atmosferico che suggerisce un precursore di Albrecht Altdorfer e di altri pittori della scuola del Danubio La sfera e il torneo (1500, L 17-18)., Pendant che rappresentano un festival tribunale a Monaco di Baviera, sono la prova principale che l'artista era attivo in quella città. La stessa mano potrebbe aver inciso una targa reliquiario (1501; Andechs, santuario di Mariae Verkündigung) commissionato dalla Confraternita dei macellai di Monaco.  Questa somiglianza ha sostenuto la tesi che la MZ Monogrammista era il Monaco orafo Matthaus Zasinger (fl 1498-1555), anche se il lavoro di bulino suggerisce più prontamente la mano di un pittore di quella di un incisore. Di conseguenza il Maestro è stato attribuito con otto pannelli con scene della vita di San Lorenzo (c 1505-7,. Berching, Lorenzkirche).  Notando le somiglianze di forma e di espressione tra le incisioni del Maestro MZ ei dipinti del Maestro MS (fl 1521), che fu attivo in Ungheria ed è anche associato con la scuola del Danubio, si è sostenuto che i dipinti e le incisioni sono del stessa mano.  Nessuna di queste o di altre identità proposte è ancora convincente.
Sullo stesso sito sono presenti 18 opere di questo incisore tra cui e questo lo segnalo al mio amico Biagio uno stupendo Memento Mori 
L'utilizzo della lente vi permetterà di scoprire numerosi simboli presenti nell'incisione a dimostrazione se ancora ce ne fosse bisogno che la presenza di tali simboli è una costante nelle incisioni a carattere religioso tenendo presente che questa particolare incisione è del periodo di Leonardo da Vinci, quindi se un anonimo incisore nel suo piccolo  nascondeva nelle sue incisioni il suo "sapere" immaginate Leonardo da Vinci cosa può aver nascosto nelle sue opere!

mercoledì 19 giugno 2013

Richiesta di occupazione suolo pubblico RIFIUTATA

Mi scuso con tutti gli amici di questo blog collezionisti e non ma quello di cui sto per parlarvi non ha nessuna attinenza con il mondo dei Santini ma è per me di VITALE IMPORTANZA ne va della mia VITA LAVORATIVA, questo post vuole essere un ATTO DI DENUNCIA verso alcuni ENTI PUBBLICI della MIA CITTA'.
Ma andiamo per ordine .
Nel 2011 il comune di Bari emanò un nuovo regolamento sull'occupazione di suolo pubblico da parte di attività commerciali, chioschi e edicole.
Tale regolamento così come fu varato dichiarava fuori legge la maggior parte delle edicole di giornali che si trovavano sui marciapiedi  della città di Bari.
Grazie al SINAGI sindacato di categoria siamo riusciti a fare pressioni affinchè tale regolamento venisse rettificato nella parte riguardante appunto le edicole e grazie anche all'intervento politico di Marco Emiliano Presidente commerciale contratti appalti e attività produttive il peggio è stato scongiurato infatti a fine mese (giugno) le nuove normative verranno presentate alla giunta comunale per essere rese effettive.
La nuova norma prevede che le edicole ed i chioschi possono essere situati oltre che in giardini e parcheggi "ANCHE" sui marciapiedi fermo restando tutte le regole che tale ubicazione prevede.
Ma ora veniamo al mio problema nei primi di febbraio quando era ancora vigente la vecchia regola ho fatto domanda di una nuova occupazione di suolo pubblico distante dalla attuale di circa un ottantina di metri all'interno di un parcheggio antistante l'ingresso del Parco di Largo 2 Giugno (gli amici baresi conoscono il luogo).
Bene la Ripartizione Patrimonio e i Vigili Urbani hanno rigettato tale richiesta.!
Il motivo sarebbe l'applicazione dell'articolo 7 comma 6 del codice della strada che così loro riportano
 << Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata >>
dimenticandosi di enunciare la seconda parte che dice
<< e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico>>.
Bene a questo punto spieghiamo per chi non conosce il luogo di cui sto parlando.
Il parcheggio è situato all'ingresso del parco una striscia di Strada lunga poco piu di 100 metri delimitata nella parte esterna da un marciapiede stretto e alberato che divide il parcheggio da una strada ad alta percorrenza (Viale Einaudi) su ambedue i lati del parcheggio vi sono i posti auto contrassegnati da strisce bianche e quindi l'uso dell'articolo 7 non può essere applicato in questo caso visto che i posti auto sono all'interno della carreggiata, non utilizzano poi la seconda parte che recita che le auto in sosta non devono intralciare il traffico quindi se consideriamo la mia edicola un auto questa sicuramente non intralcerebbe il traffico visto che occuperebbe suolo destinato alla sosta degli autoveicoli.
Se questo non basta ad annullare tale provvedimento si deve far notare che giornalmente nelle ore pomeridiane fino asera inoltrata in tale parcheggio sostano due furgoni roulotte che vendono panini ubicati alle estremità opposte di tale parcheggio usufruendo di un permesso di occupazione suolo pubblico temporaneo, senza contare poi che durante l'anno tale parcheggio viene utilizzato per manifestazioni temporanee, come mercatini ,manifestazioni sportive, donazione sangue ecc. ecc. quindi se è valida per me tale articolo dovrebbe essere valido ANCHE per le occupazioni di suolo pubbliche transitorie!
Dulcis in fundo il diniego arrivatomi è privo (che per legge deve essere indicato!) che il ricevente ha facoltà di opporsi a tale provvedimento entro 60 giorni.
Soprattutto tale mancanza ne fa di tale risposta CARTA STRACCIA.
In questo momento il mio Avvocato sta prontamente attuando UNA OPPOSIZIONE SCRITTA con tutta la documentazione allegata e se anche questa non verrà ACCOLTA mi rivolgerò al TAR e inoltre mi sto attivando per dare  tale notizia in pasto ai giornali locali e se fosse necessario mi rivolgerò anche a Striscia la Notizia  intanto proprio oggi sarò intervistato via telefono da una radio locale.
Inoltre 2 settimane fa ho ricevuto la vista di due Vigili urbani che mi chiedevano la documentazione del subentro (documento che si fa nel momento in cui si rileva un attività da presentare al comune Ripartizione Patrimonio) nulla di particolare , se fossero Vigili Mandati dal Comune ma erano Vigili di Circoscrizione che si occupano esclusivamente di Passi Carrabili e non di cose inerenti il Patrimonio.
CHI LI HA MANDATI E PERCHE'?
UNA VELATA MINACCIA A NON CONTINUARE NELLA MIA RICHIESTA ?
CHI LI HA MANDATI IL COMANDANTE DEI VIGILI ? UNO DEL PATRIMONIO?
QUESTO E' L'ENNESIMO ESEMPIO DI COME GLI ENTI PUBBLICI VESSANO UN ONESTO LAVORATORE CHE HA INVESTITO DEL DENARO E CHE SI VEDE SFUGGIRE LA POSSIBILITA' DI VIVERE DIGNITOSAMENTE!!!!
Chiedo ancora scusa a tutti per questo mio amaro sfogo ma vorrei che lo leggessero tutti e PASSATE PAROLA
GRAZIE A TUTTI per la costanza con cui mi seguite
 
Egr. Signor Sindaco,
le scrivo perchè sto subendo un TORTO dalla ripartizione Patrimonio e dal Comando dei VIGILI uRBANI.
ho un Edicola di giornali in Viale Einaudi 7 di fronte alla Chiesa Buon Pastore approfittando del fatto che a breve sarà approvato il nuovo regolamento sull’occupazione del suolo pubblico“ a febbraio di quest'anno ho inoltrato domanda per occupazione di suolo pubblico per spostare la mia edicola da dove è ubicata ora all'interno del PARCHEGGIO antistante l'ingresso principale del Parco 2 giugno dove vi sono due furgoni per la vendita di panini che giornalmente da ormai parecchi anni svolgono il loro lavoro avendo ottenuto una licenza di occupazione temporanea , senza contare poi i vari mercatini e manifestazioni che vengono effettuati durante l'anno.
Bene la RIpartizione Patrimonio e il Comando dei Vigili di Bari hanno risposto negativamente alla mia richiesta motivandola con l'articolo 7 del codice della strada comma 6 che così enuncia: «Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico». Questo significherebbe che un parcheggio per essere regolare, dunque a norma di legge, deve essere ubicato fuori dalla carreggiata, cioè non tra un marciapiede ed un altro ma in aree ubicate fuori.
Tutti i parcheggi ubicati dunque lungo i marciapiedi sono per il codice non regolari e ne scaturisce che il Comune non può richiedere il pagamento di alcuna tariffa, così come se non viene pagata la sosta non può scattare l’ammenda che, se impugnata, sarà cancellata.
Inoltre la lettera di diniego inviatami NON era presente alcun riferimento al fatto che il richiedente ha 60 giorni per opporsi ,quindi si può ritenere non valido tale diniego.
Al momento il mio Avvocato sta approntando una lettera per opporsi e la informo Signor Sindaco che non lascerò cadere la cosa e se tale opposizione sara ugualmente rigettata mi rivolgerò al TAR ma farò di più, intanto domani mattina sarò intervistato telefonicamente da Tommy Tedone dell'Altra Radio poi passerò a denunciare tale sopruso alla mia Attività agli organi locali di Stampa e se ancora non dovesse bastare contatterò Striscia la NOtizia come vede le armi a mia disposizione sono molte e non mi fermerò finchè non OTTERRO' UN MIO DIRITTO e devo anche segnalare che 2 settimane fa sono venuti alla mia Edicola due Vigili mandati dalla Circoscrizione che mi hanno chiesto se avessi il documento di Subentro (ho Acquistato l'edicola 1 anno fa ed è stata fatta domanda di subentro che il comune mi deve ancora consegnare) ora mi domando come mai due agenti della circoscrizione che si occupano esclusivamente di Passi Carrabili sono venuti a chiedermi un documento di cui si occupa solo il Patrimonio? UNA VELATA PRESSIONE? CHI LI HA MANDATI a fare questo CONTROLLO ? OVVIAMENTE DENUNCERO' anche tale comportamento .
Gradirei un suo intervento in MERITO visto che il Sig. Marco EMILIANO mi ha solo consigliato in maniera ERRATA di rivolgermi direttamente al TAR , OVVIAMENTE SE DA QUI A QUALCHE MESE VEDRO' SORGERE COME UN FUNGO UN NUOVO CHIOSCO NELL'ARIA DEL PARCHEGGIO FARO' DENUNCIA ALLE AUTORITA' COMPETENTI.
QUESTA e' l'ennesima dimostrazione di come viene trattato un onesto lavoratore dagli ENTI PUBBLICI BARESI.
La ringrazio e mi auguro che si possa arrivare ad una soluzione.
Giovanni Battista Bondesan
per qualsiasi comunicazione jhon66@live.it tel 3384168419

  • A Fabio Ladisa e Gianni Floro piace questo elemento.
  • Michele Emiliano Il torto sarebbe da ricercare nel fatto che le hanno dato una risposta negativa ad una sua richiesta? Ciò accade tutti i giorni per migliaia di richieste e pratiche che vengono gestite direttamente dagli uffici e di certo non dal sindaco che non ha alcun ruolo in merito. Quindi fa bene a chiedere spiegazioni (anche tramite il suo avvocato) o ad opporsi con tutti i mezzi a sua disposizione per una eventuale decisione che secondo lei è sbagliata.

    Pur non avendo a disposizione l'intero atto, non conoscendo la situazione nello specifico possiamo dirle che non è veritiera la sua affermazione riguardante l'irregolarità di tutti i parcheggi in città perché il codice della strada spiega anche chiaramente la differenza tra CARREGGIATA e STRADA.

    "Carreggiata" e "strada" non sono la stessa cosa, infatti a norma dell'art.3 del CDS si definisce "carreggiata": "parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine."
    In pratica le zone di sosta sono realizzate sulla strada, ma fuori dalla carreggiata.
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    Gianni Bondesan Egr. Emiliano (o chi per lei scrive), devo darle atto che la sua disamina per quanto riguarda l'articolo 7 è esatto avendo io non controllato l'esistenza delle righe continue bianche che delimitano la carreggiata ma ai fini della mia richiesta ciò continua ad essere ininfluente vuoi perchè lo stesso comma 6 precisa continuando ... e comunque le auto in sosta non devono intralciare il traffico e quindi paragonando la mia edicola ad una auto occuperei solo ed esclusivamente dei posti auto NON la carreggiata, tenendo inoltre presente che tale strada viene denominata nella lettera complanare quindi non una strada ad alto scorrimento se poi si tiene conto del fatto che ormai da anni vi sono due roulotte adibite alla vendita di generi alimentari che godono di una licenza di occupazione di suolo pubblico temporaneo e che in quel PARCHEGGIO Perchè di TALE SI TRATTA si svolgono periodicamente mercatini manifestazioni e quant'altro se tale articolo 7 comma 6 deve valere PER ME e se la LEGGE E' UGUALE PER TUTTI non vedo perchè non debba essere applicato anche per altri quindi si fa UNA DISCRIMINAZIONE che nulla ha a che vedere con il codice della strada . Il problema non è che non si PUO' dare l'occupazione di suolo pubblico perchè vi sono degli impedimenti strutturali o di regolamento cittadino ma è solo un NON VOLER CONCEDERE TALE LICENZA per chissa quali interessi visto la visita che ho ricevuto di due Vigili di Circoscrizione che nulla hanno a che fare con il Patrimonio e la inviterei ad indagare del perchè vengono scomodati due vigili della circoscrizione che mi chiedono se avevo la carta di SUBENTRO di cui ho fatto regolare domanda ma che ancora l'ente preposto deve inviarmi .mi scusi se mi permetto ma la invito a meditare su ciò che ho detto in quanto un ente pubblico deve salvaguardare la vita dei cittadini NON li deve VESSARE .Rimane il fatto cmq che attiverò tutto cio che mi sarà possibile per OTTENERE UN MIO DIRITTO! P.S. senza contare che al comune con il mio spostamento faccio due favori LIBERO UN MARCIAPIEDE e PAGO una TASSA DI OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO MAGGIORATA IN QUANTO HO RICHIESTO UNA SUPERFICIE MAGGIORE
     
    Gianni Floro GIANNI NON TI ARRENDERE CONTINUA COSI.
     
 
 
 

sabato 8 giugno 2013

IL VERO VOLTO DI CRISTO

"Una delle tante "ossessioni"  che contraddistingue il collezionista di "Santini" è quella di riuscire ad avere nella propria collezione  un pezzo che oltre a risultare pregiato sia magari anche  il più antico,  quello di cui sto per parlarvi  farebbe la felicità di molti e non soltanto in senso metaforico.
Anche se non  propriamente un santino ma è forse la prima immagine di Cristo che si conosca in assoluto.
Nella Bibbia non sono presenti vere descrizioni fisiche del Cristo
 ”Gesù era senza difetto, per cui era senz’altro un uomo di bell’aspetto. (Giovanni 1:29; Ebrei 7:26) eccenzion fatta per quella allegorica fatta da Giovanni  nell'Apocalisse 1,12-16 .
In un testo del XIII secolo,  una lettera scritta da un certo Publio Lentulo al senato romano descrive così l’aspetto fisico di Gesù: “I suoi capelli hanno il colore delle noci di Sorrento molto mature e discendono dritti quasi fino alle orecchie; dalle orecchie in poi sono increspati e a ricci alquanto più chiari e lucenti ondeggianti sulle spalle; nel mezzo ha una riga . . . Ha barba abbondante dello stesso colore dei capelli: non è lunga, e sul mento è [leggermente] biforcuta. . . . I suoi occhi sono azzurri, vivaci e brillanti”.
Questa descrizione apocrifa influì su molti artisti dei secoli successivi. “Ciascun periodo”, afferma la New Catholic Encyclopedia, “creò il tipo di Cristo che desiderava”.
Ma è possibile anche che le fattezze del Cristo fossero conosciute dai primi Cristiani grazie anche alla presenza della Sacra Sindone.
Secondo l'ipotesi autenticista, queste le tappe salienti della sua Storia nei primi 13 secoli.
Inizialmente la Sindone viene conservata dalle prime comunità cristiane e a causa delle persecuzioni viene tenuta nascosta.
Successivamente nel IV secolo viene portata nella città di Edessa con il nome di Mandylion.
Nel 944 Edessa è occupata dai Mussulmani e il Mandylion viene trasferito a Costantinopoli.
Nel 1147 Luigi VII  din Francia venera la Sindone a Costantinopoli.
Nel 1171 Manuele I Comneno mostra ad Amalrico re dei latini di Gerusalemme la Sindone.
Nel 1204 Costantinopoli viene saccheggiata e del Mandylion si perdono le tracce, ricompare in Francia 150 anni dopo.
Fatta questa debita premessa sulle sembianze del Cristo parliamo della scoperta e della foto che presenta questo post, avvenuta nel 2007.
Un pastore arabo, frugando in una caverna della Giordania, in una zona selvaggia lungo il confine con Siria e Israele, trova dei codici sigillati, scolpiti in bronzo.
Hanno varie dimensioni il più piccolo grande come un pacchettto di sigarette.
Sono settanta libricini di una decina di pagine l' uno.
La zona del ritrovamento si chiama Saham, a cinque chilometri da un' antica sorgente dove duemila anni fa, nel primo secolo dell' era cristiana, si rifugiarono sette messianiche ebraiche dopo varie rivolte contro l' Impero romano a Gerusalemme.
Il pastore vende i codici a un piccolo commerciante beduino israeliano, Hassan Saida, che trafuga clandestinamente i preziosi libretti dalla Giordania allo Stato ebraico.
Saida prova a farli autenticare da Sotheby, dal British Museum, da altri, ma ottiene solo rifiuti perché la provenienza degli oggetti non è chiara e gli esperti temono un imbroglio. Poi, con l' aiuto di una coppia di archeologi britannici, David e Jennifer Elkington, fa pervenire alcuni dei codici alla Oxford University.
 I primi test confermano che il piombo ha origine nel Mediterraneo, che è del primo secolo e che la corrosione è autentica.
Altri test fatti in Svizzera, dal National Materials Laboratory di Dubendorf, danno lo stesso esito.
A questo punto la Giordania grida al furto e rivuole indietro il materiale trafugato.
Il beduino scompare. 
I due archeologi britannici che hanno alcuni dei codici dicono di essere pedinati e di avere ricevuto oscure minacce.
Nessuno ha ancora tradotto i testi dei libricini, tranne due parole: "Salvatore di Israele" e Yahweh - Dio.
E il fatto che in copertina ci sia un' immagine conferma il legame con il cristianesimo, perché per l' ebraismo è idolatria raffigurare la divinità e la presenza in uno dei libri anche di una mappa di Gerusalemme in cui compare incisa una croce testimonierebbe sempre secondo gli esperti, la provenienza di origine cristiana. 
Alla luce di tale scoperta si può ipotizzare ad esempio veritiera la Passio dell'Apostolo Taddeo (e di conseguenza  l'esistenza dello stesso citato nei vangeli di Matteo Marco e Luca) in cui si fa riferimento al fatto che egli portasse al collo durante l'opera di evangelizzazione, una tavoletta con incisa l'immagine del Cristo. 


incisore JOHANN ANDREAS PFEFFEL 
(biscoffingen 1674-augsbourg 1748)
CM 12,6 X 7,5
<<Egli fu che, essendosi il re Abagaro, mosso dalla fama della santa vita, della preziosa morte e de' tanti miracoli di Gesù Cristo, invaghito di vederne l' Effigie, La portò al pagano Monarca che giacevasi infermo, e con l'Effigie del Redentore gli portò al tempo stesso la sanità. Ma che sarebbe stata mai la sanità del corpo per Abagaro? lo starsi qualche anno di più in questa misera valle: l' Effigie però del Salvatore gli portò entro la stanza regale una luce maravigliosa; e fu luce dinanzi la quale fuggirono i morbi e si dissiparono le tenebre del suo intelletto,sì ch'egli, appena mirò la divina Immagine, esser volle Cristiano, ed acceso di santa speranza che Chi era morto per la salvezza del Mondo avrebbe pur luì salvato, scrisse a caratteri d' oro sotto la venerata Immagine:Spes nulli unquam imponit, Quam quis in Te, Christe, ponit. Or prega come Abagaro, o devoto di Maria, il santo Apostolo Giuda Taddeo perchè si degni mostrarti 1' Immagine di G
Inoltre dato il numero elevato dei libri (70 per l'esattezza) si può supporre che siano quelli menzionati in molti passi delle Sacre Scritture.

Quindi se tale scoperta può dare veridicità alla figura dell'Apostolo San Giuda Taddeo o comunque all'utilizzo da parte dei primi cristiani di immagini riferite al Cristo è presumibile che le citazioni della parola "Libro" nelle Sacre Scrittura ben 166 si possano riferire appunto a questi 70 Libri in bronzo.
Uno dei passi che maggiormente può essere riferito a tali libri secondo gli studiosi lo troviamo nell'Apocalisse. 
Apocalisse 5,1
E vidi sulla destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette suggelli.
Il libro che sta sulla mano destra di Dio Padre, come offerto a chi sarà stimato degno di riceverlo, è stato raffigurato in guisa diverse, come un codex legato a guisa dei nostri libri moderni, o come composto di sette fogli di pergamena o di papiro arrotolati gli uni agli altri intorno ad un cilindro e chiusi all'estremità ciascuno da un sigillo; ma in quel caso come avrebbe potuto il Veggente scorgere i sette sigilli e notare che i fogli erano scritti dalle due parti, quando l'ultimo foglio copriva tutti gli altri?
E più semplice considerare il libro come un rotolo comune, cioè un foglio più o meno lungo di pergamena o di papiro avvolto intorno ad un cilindro e sigillato lungo l'orlo suo esterno da sette sigilli.
Vero è che un tal rotolo non sarebbe leggibile se non dopo rotti tutti e sette i sigilli; ma non si dice nel testo che il rotolo sia stato letto; ma solo che, in occasione della rottura di ogni sigillo, vien rivelata una parte dei destini del mondo sotto forma di nuove visioni.
Il libro rappresenta non la soluzione dei misteri contenuti nelle profezie e nei simboli dell'Antico Testamento, come han creduto gli antichi interpreti, ma l'avvenire quale si presenta alla mente dell'onnisciente Iddio, l'avvenire della Chiesa e del mondo, la lotta tra la luce e le tenebre coi suoi risultati finali, l'avvenire quale lo descrive Apocalisse 6-21.
Mentre di solito non si scriveva che sulla facciata interna del rotolo, questo è scritto anche sul verso, perchè la materia abbonda e nulla d'importante è stato tralasciato.
E sigillato con sette sigilli ad indicare che l'avvenire è completamente impenetrabile agli occhi delle creature.
Se i codici dagli esami che si stanno effettuando risulteranno  autentici, sarebbe una scoperta potenzialmente più importante dei Rotoli del mar Morto.