Da quando esistono le immagini religiose?
La scelta di
rappresentare contenuti della Fede cristiana con immagini risale a molto tempo
addietro. "Gli artisti di ogni tempo hanno offerto alla contemplazione e allo
stupore dei fedeli i fatti salienti del mistero della salvezza, presentandoli
nello splendore del colore e nella perfezione della bellezza" (Card. Joseph Ratzinger, Introduzione al Compendio del CCC)
.
Perché alcune religioni proibiscono le immagini religiose?
L'Ebraismo e l'Islamismo ad esempio proibiscono di raffigurare Dio, in
quanto vogliono in tal modo evidenziare la totale invisibilità, l'infinita
diversità e superiorità di Dio rispetto alle sue creature: Dio è il totalmente
Altro. La rappresentazione del sacro in immagini costituisce per tali religioni
una profanazione.
L'Antico Testamento proibisce le immagini?
Nell' Antico Testamento, Dio aveva ordinato: "Non ti farai idolo né immagine
alcuna di ciò che è lassù nel cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di
ciò che è nelle acque sotto la terra" (Es 20, 2-4). Tale "ingiunzione
divina comportava il divieto di qualsiasi rappresentazione di Dio fatta dalla
mano dell'uomo. Il Deuteronomio spiega: «Poiché non vedeste alcuna figura,
quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la
vostra vita, perché non vi corrompiate e non vi facciate l'immagine scolpita di
qualche idolo» (Dt 4, 15-16). È il Dio assolutamente trascendente che si
è rivelato a Israele. «Egli è tutto», ma, al tempo stesso, è «al di sopra di
tutte le sue opere» (Sir 43, 27-28). Egli è «lo stesso autore della
bellezza» (Sap 13 ,3).
Tuttavia, fin dall' Antico Testamento, Dio ha ordinato o permesso di fare immagini che simbolicamente conducessero alla salvezza operata dal Verbo incarnato: così il serpente di rame, l'arca dell' Alleanza e i cherubini" (CCC,2129-2130).
Quando nella storia del cristianesimo furono proibite le
immagini?
Quando ci fu l'iconoclastia, e cioè quel Movimento religioso, sviluppatosi
a Bisanzio tra l'VIII e il IX secolo, che considerava idolatrico il culto delle
immagini sacre (Cristo, la Vergine, i Santi) e predicava la loro distruzione. La
venerazione delle immagini (iconolatria) in Oriente aveva dato vita a
forme di fanatismo. La disputa divenne politica quando l'imperatore bizantino
Leone III Isaurico, abbracciata decisamente l'iconoclastia (726), cominciò a
perseguitare gli iconoduli (adoratori di immagini), chiuse monasteri e chiese
ribelli (confiscandone le terre e distribuendole a contadini-soldati) e tentò di
imporre anche a Roma la distruzione delle immagini sacre.
Ma il secondo Concilio di Nicea, nel 787, decise a favore delle immagini: "Noi definiamo con ogni rigore e cura che, a somiglianza della raffigurazione della croce preziosa e vivificante, così le venerande e sante immagini, sia dipinte che in mosaico o in qualsiasi altro materiale adatto, debbono essere esposte nelle sante chiese di Dio, sulle sacre suppellettili, sui sacri paramenti, sulle pareti e sulle tavole, nelle case e nelle vie; siano esse l'immagine del Signore Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, o quella dell'immacolata Signora nostra, la Santa Madre di Dio, dei Santi Angeli, di tutti i Santi e Giusti".
In Oriente, furono reintrodotte le immagini a partire dall'843, quando l'imperatrice Teodora nominò Metodio patriarca di Costantinopoli.
Successivamente, nei primi decenni del 1500, le immagini furono nuovamente
proibite, e questa volta da Lutero. Ma il Concilio di Trento con un decreto del
1563 approvò e giustificò il culto delle immagini e condannò quanti affermavano
il contrario. Ma il secondo Concilio di Nicea, nel 787, decise a favore delle immagini: "Noi definiamo con ogni rigore e cura che, a somiglianza della raffigurazione della croce preziosa e vivificante, così le venerande e sante immagini, sia dipinte che in mosaico o in qualsiasi altro materiale adatto, debbono essere esposte nelle sante chiese di Dio, sulle sacre suppellettili, sui sacri paramenti, sulle pareti e sulle tavole, nelle case e nelle vie; siano esse l'immagine del Signore Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, o quella dell'immacolata Signora nostra, la Santa Madre di Dio, dei Santi Angeli, di tutti i Santi e Giusti".
In Oriente, furono reintrodotte le immagini a partire dall'843, quando l'imperatrice Teodora nominò Metodio patriarca di Costantinopoli.
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