Concludiamo questo 2012 con un post dedicato a San Biagio, raffigurato in un santino della tanto "amata "EGIM" .
Cosa potrà mai raccontarci questo santino che già non sappiamo?
Ovviamente non parleremo delle differenze di colore che si riscontrano su santini con la stessa immagine, o dei differenti Loghi utilizzati nel corso degli anni dalla casa editrice e soprattutto non parleremo di quest'ultima, l'unica cosa che ci interessa di questo santino è il suo numero di serie che è il 27 e vedremo come questo numero non indica solo una mera posizione all'interno di una data serie ma ne è parte integrante interagendo con l'immagine stessa diventandone rappresentativa e questo ci permette di affermare che probabilmente nella maggior parte dei casi il numero di serie e strettamente collegato con l'immagine raffigurata e questo santino ne è la dimostrazione.
Ovviamente questa mia affermazione troverà molti pareri contrari e naturalmente sarò ben contento di tornare sull'argomento con altri post dimostrativi.
Ma non parleremo solo di questo, vedremo anche cosa lega San Biagio a Saturno.
Ma andiamo per ordine e inquadriamo innanzitutto la figura del Santo.
San Biagio fu vescovo di Sebaste, in Armenia, e martire nel IV secolo presumibilmente sotto l’imperatore Licinio (307-323) collega di Costantino.
Nella sua città Sebaste, in quella che oggi è l’Anatolia, pare facesse il medico e quindi fu fatto vescovo.
Rimane una figura misteriosa in quanto si trova per così dire in bilico tra la storia e la leggenda: la documentazione storica è labile, ma le testimonianze numerose; il leggendario invece è considerevole e bella la sua Passio, anche se tarda.
Il suo culto è molto esteso in Oriente e anche in Occidente dove è documentato fino dai primi secoli.
Moltissime sono le Chiese a lui dedicate, costruite su antichi luoghi di culto pagani.
Si può pensare quindi che per la sua popolarità il Santo sia stato uno di quelli preferiti dalla Chiesa per soppiantare culti pagani particolarmente radicati.
Nella commemorazione (che era forse il 2 febbraio slittata poi al 3) anticamente si è verificata poi una probabile sovrapposizione con il ricordo di un altro santo dello stesso nome: San Biagio di Cesarea, in Cappadocia, che faceva il guardiano di armenti (Blasius armentarius).
Nel martirologio compare però solo Biagio di Sebaste, mentre non c’è quello di Cappadocia.
Non è da escludere che le due figure coincidano per il fatto che Biagio ebbe un culto molto vivo nel mondo della campagna e della pastorizia dove, sulla spinta di una leggenda, contese a Sant’Antonio il patrocinio degli animali e nulla di più facile che la figura si possa essere sdoppiata.
Questo santo è comunque fortemente individuato e popolare come protettore degli animali ed è ancora conosciuto come protettore contro il mal di gola.
Anche tale patrocinio è dovuto alla narrazione della sua Passio, nella quale si riferisce una prodigiosa guarigione di un bambino al quale si era confitta una spina di pesce nella gola.
(Tratto dal sito www.lucisullest.it)
Ed è appunto questo patrocinio che lega il Santo al numero di serie 27 difatti simbolicamente rappresenta la lingua e se guardiamo alle Sacre Scritture la parola LINGUA la troviamo in
Giobbe 27[4]
mai le mie labbra diranno falsità e
la mia lingua mai pronunzierà menzogna!
Se poi allarghiamo la ricerca alla parola bocca in
Proverbi 27[21]
Come il crogiuolo è per l'argento
e il fornello per l'oro,
così l'uomo rispetto alla bocca di chi lo loda
mentre significativo è il passo 27 in Giovanni 13
Giovanni 13[27] E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui.
Gesù quindi gli disse: "Quello che devi fare fallo al più presto".
Si comprende come tali passi siano appunto collegati al racconto della spina del pesce nella gola del bambino che altro non è che una metafora.
Nella numerologia legata al cristianesimo Il numero 2 simboleggia, la nascita della dualità, la separazione tra la luce e le tenebre, la separazione tra le forze del bene e le forze del male.
Esso rappresenta anche la Seconda Persona della Trinità, che prima della nascita dei numeri già viveva nel numero 1.
Il numero 7 rappresenta la Creazione, i giorni della Genesi, rappresenta le virtù ed i vizi capitali, rappresenta il numero di bracci del Candelabro Ebraico, che si accende prima del Sabato. Rappresenta il popolo eletto dal Signore. Si tratta di uno dei numeri più magici.
Per i padri conciliari la liturgia è glorificazione perenne del Dio tre volte santo, e santificazione dell’uomo ripristinato nella bellezza originaria ad immagine e somiglianza del suo Creatore.
(cf. Gen 1, 26)
27 nove volte 3 È culto a Dio “in spirito e verità” mistero e rivelazione (2), canto, parola, silenzio.amore, bontà, bellezza Verità (7)
In matematica il 27 è un numero composto dai seguenti fattori: 1, 3 e 9.
Poiché la somma dei relativi fattori è 13 < 27, è un numero difettivo (si noti la coincidenza con il Vangelo di Giovanni 13,27).
Il 27 è collegato anche alla LUCE DIVINA infatti la parola "Luce" è presente in
Salmi 27[1] Di Davide.
Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore?
Se vogliamo meglio comprendere il legame del numero 27 con il Santo dobbiamo operare una trasmutazione nell'Alfabeto ebraico (che guarda caso è composto da 27 lettere) infatti nella Kabbala ebraica il 27 corrisponde a :
(bet valore 2) ב (zajin valore 7) ז
che tradotto significa FALCO, tale animale è strettamente collegato alla storia del Santo, difatti;
le caratteristiche del martirio del Santo iniziarono un giorno, mentre il cielo era coperto ed il vento soffiava forte e freddo, quando si avvio' al monte Argeo, inoltrandosi in una grotta, ove costrui' una piccola cella, in cui regnava sovrana la poverta.
Il solitario amava le rocce che si drizzavano nell'azzurro, le pianure che si distendevano senza confini, quasi verdi scialli trapunti di fiori, ascoltava la voce della montagna ed il mormorio delle foreste, che gli narravano le bellezze di Dio.
Mentre sorgeva il sole, nella grotta arrivava un falco col pane nel duro becco, cibo che il presule prendeva, il rapace, mentre dopo aver ricevuto la benedizione, riprendeva il volo; i leoni e i lupi lambivano le mani, stavano lì in compagnia e in difesa del loro protettore, o si trascinavano per aver guarite le ferite, perche' sempre il Santo doveva ad essi la sanita'.
A questo punto qualcuno potrebbe asserire che potrebbe trattarsi di un caso andiamo quindi a scomporre ulteriormente il numero 27 che può essere la somma di :
20 + 3 + 4
sostituendo le corrispondenti lettere ebraiche otteniamo
ךדג
Il cui significato è PESCE anche in questo caso come per il falco il riferimento alla prodigiosa guarigione del bambino al quale si era confitta una spina di pesce nella gola è palese.
Otterremo altre 2 frasi se scomponiamo il 27 in
20 + 2 + 5
così da ottenere
הבך
Il cui significato è CONFONDERE ma otteniamo anche
הב ך
che corrisponde a IL SECONDO MERITO
Per poter comprendere queste due traduzioni dobbiamo guardare al nome proprio del Santo, BIAGIO
Etimologicamente deriva dal nome gentilizio latino BLASIUS, che significa letteralmente "BLESO" cioè balbuziente che a sua volta deriva dal greco BLAISOS che corrisponde a "STORTO".
A questo punto per cogliere l'interazione che intercorre tra le parole (CONFONDERE - IL SECONDO MERITO) e BLAISOS (STORTO) dobbiamo operare un ulteriore traduzione dal greco in ebraico.
B L A I S O S
β λ α ι σ ο σ
ב ל א י ש ע ש
(da destra vs. sinistra)
200 70 200 10 1 30 2 = 513 (multiplo di 27)
A sua volta composto da 500 + 10 + 3
ךיג
TRAMITE
La traduzione in ebraico da adito ad ulteriori due interpretazioni:
בלאי שעש
Indossare falene
בלא י שעש
Fatto di falene
Quindi ricapitolando BLAISOS = STORTO, CONFONDERE, SECONDO MERITO, TRAMITE, INDOSSARE FALENE, FATTO DI FALENE.
Ora non ci resta che comprendere cosa lega queste traduzioni a San Biagio.
Vi starete sicuramente chiedendo cosa c'entrano le Falene, sarà proprio una particolare specie a darci la risposta e precisamente La SATURNIA PYRI la più grande tra le falene può raggiungere un apertura alare di 15 cm.
http://www.naturamediterraneo.com/saturnia/
Il suo nome deriva appunto dal Dio Saturno (Kronos in greco) più precisamente dai CICLOPI SATURNIDI (data la sua grandezza).
Tale intuizione ci porta ad asserire che San Biagio possa essere collegato al Dio Pagano Saturno e a conferma di tale ipotesi ci viene in aiuto anche la traduzione dal Greco di BLAISOS "STORTO" infatti il pianeta Saturno ha il suo asse di rotazione che risulta inclinato di 26,731° e anche la sua orbita è inclinata di 2,488° rispetto all'eclittica.
Identificato poi con il greco Kronos, padre di Zeus, Saturno era in origine un’antica divinità italica a carattere agreste.
Spodestato dal figlio Giove e cacciato dall’Olimpo, secondo la leggenda egli si rifugiò nel Lazio (il cui nome sarebbe derivato, appunto, dal verbo latere = «stare nascosto»).
La sua permanenza in questa regione coincise con l’età dell’oro.
Dal suo nome l'Italia fu detta Saturnia Tellus e la Gente d'Italia Saturnia Gens
A Saturno i Romani dedicavano nel mese di dicembre dal 17 al 24 a festeggiamenti gioiosi detti Saturnalia.
Tutto questo testimonia come il passaggio dalla Grecia all'antica Roma fu soprattutto di tipo culturale in quanto se il Kronos Greco figura come un Dio del tempo dei cieli e della terra, il Saturno Romano è prevalentemente un Dio dell'Agricoltura.
A questo punto ci è chiaro il dualismo della figura di San Biagio che ci viene anche confermato dalle traduzioni ebraiche.
La sua figura si CONFONDE(RE) con quella del Dio Saturno e quindi ha un SECONDO MERITO ed è anche il TRAMITE della Divinità che è FATTA DI FALENE (cioè fatto di Luce) mentre San Biagio INDOSSA(RE) LE FALENE (cioè ricerca la luce).
Per concludere possiamo quindi affermare che anche San Biagio poichè anche in questo caso come per molti altri Santi Martiri le notizie storiche sono molto labili e non confermabili da altre fonti, fa parte di quel sincretismo utilizzato agli Albori della Cristianità per soppiantare i culti Pagani .
AUGURI DI BUON ANNO A TUTTI !
dimenticavo un SALUTO anche al mio caro Amico SATURNO GAMBA!
Giovanni Battista Bondesan
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