Acquaforte presumibilmente della fine del XVIII inizi XIX secolo raffigurante una Madonna con bambino il foglio è di carta vergata ma molto leggera e fine con formato a4 mentre alla stampa le misure sono 11,5 X16,7 incisore anonimo ma sicuramente di scuola italiana.
L'avvalersi di carta molto leggera considerata economica e non pregiata fa pensare ad un uso dell'immagine prettamente devozionale cioè ad esclusivo utilizzo dei fedeli.
Questo però non sminuisce la qualità dell'incisione e la bravura dell'anonimo incisore.
Infatti da questi due ingrandimenti possiamo notare come l'incisione sia molto dettagliata, curata fino nei minimi particolari da notare le corone, il copricapo e la mano della Vergine con al polso un bracciale.
Purtroppo il foglio ha segni evidenti di ripiegature segno che è stato devotamente conservato.
Nella parte bassa è presente un cartiglio
che recita:
Ritratto della miracolosa immagine di Maria Vergine, sotto il titolo della Neve che si venera nella Chiesa dell'Oratorio detto d' Acquadalto vicino alla terra di Palazzuolo (Diocesi di Firenze).
La Madonna della Neve che si festeggia il 5 agosto affonda le sue origini nei primi secoli della Chiesa ed è strettamente legato al sorgere della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma.
Nel IV secolo, sotto il pontificato di papa Liberio (352-366), un nobile e ricco patrizio romano di nome Giovanni, insieme alla sua altrettanto ricca e nobile moglie, non avendo figli decisero di offrire i loro beni alla Santa Vergine, per la costruzione di una chiesa a lei dedicata.
La Madonna gradì il loro desiderio e apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, tempo di gran caldo a Roma, indicando con un miracolo il luogo dove doveva sorgere la chiesa.
Infatti la mattina dopo, i coniugi romani si recarono da papa Liberio a raccontare il sogno fatto da entrambi, anche il papa aveva fatto lo stesso sogno e quindi si recò sul luogo indicato, il colle Esquilino e lo trovò coperto di neve, in piena estate romana.
Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa, seguendo la superficie del terreno innevato e fece costruire il tempio a spese dei nobili coniugi.
Questa la tradizione, anche se essa non è comprovata da nessun documento; la chiesa fu detta ‘Liberiana’ dal nome del pontefice, ma dal popolo fu chiamata anche “ad Nives”, della Neve.
Nel IV secolo, sotto il pontificato di papa Liberio (352-366), un nobile e ricco patrizio romano di nome Giovanni, insieme alla sua altrettanto ricca e nobile moglie, non avendo figli decisero di offrire i loro beni alla Santa Vergine, per la costruzione di una chiesa a lei dedicata.
La Madonna gradì il loro desiderio e apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, tempo di gran caldo a Roma, indicando con un miracolo il luogo dove doveva sorgere la chiesa.
Infatti la mattina dopo, i coniugi romani si recarono da papa Liberio a raccontare il sogno fatto da entrambi, anche il papa aveva fatto lo stesso sogno e quindi si recò sul luogo indicato, il colle Esquilino e lo trovò coperto di neve, in piena estate romana.
Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa, seguendo la superficie del terreno innevato e fece costruire il tempio a spese dei nobili coniugi.
Questa la tradizione, anche se essa non è comprovata da nessun documento; la chiesa fu detta ‘Liberiana’ dal nome del pontefice, ma dal popolo fu chiamata anche “ad Nives”, della Neve.
Le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore, per indicare la sua preminenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna.
Il culto come si è detto, ebbe grande diffusione e ancora oggi in Italia si contano ben 152 fra chiese, santuari, basiliche minori, cappelle, parrocchie, confraternite, intitolate alla Madonna della Neve.
Ogni regione ne possiede un buon numero, per lo più concentrate in zone dove la neve non manca, fra le regioni primeggiano il Piemonte con 31, la Lombardia con 19, la Campania con 17.
Ogni regione ne possiede un buon numero, per lo più concentrate in zone dove la neve non manca, fra le regioni primeggiano il Piemonte con 31, la Lombardia con 19, la Campania con 17.
Palazzuolo sul Senio è in Toscana provincia di Firenze ma sul versante romagnolo dell'Appennino.
Il santuario di Santa Maria della Neve di Quadalto si trova appunto in provincia di Palazzuolo.
Nel 1459 nel luogo detto appunto d'Aquadalto nome originario della località che col tempo si trasformò in Quadalto se ne trova notizia in un Dizionario geografico della Toscana del 1841,
che spiega il perchè di tale nome e che per contrazione è detta Quadalto.
Vi si trovava un pilastro con una immagine della Madonna e vi fu eretto un piccolo Oratorio.
Nel 1744 tre ragazze: Anna Maria Apollonia Tani e Caterina Benelli, tutte di Firenzuola, nella notte del 16 luglio si sentirono chiamate dalla Vergine con queste parole: "andate al mio oratorio di Acquadalto, mi sono scelta quel luogo, dove è profumo di bianche rose silvestri e dove mormoran le acque e cantan gli augelli, andate o mie ancelle, e quivi fra i bianchi roseti fermatevi fabbricatevi il luogo di pace che desiderate".(fonte http://www.parrocchialamadonna.it/le_suore.htm)
Tra il 1630 e il 1639 assunse le dimensioni di una chiesa, tra la fine del XVII e il XVIII secolo l'edificio subì ulrteriori trasformazioni per assumere le dimensioni attuali.
L'interno della Chiesa è diviso in tre navate vi è conservata l'immagine della Madonna col Bambino ritenuta taumaturgica opera fiorentina della fine del XV secolo, purtroppo non sono riuscito a trovare nessuna immagine.
Accanto la Chiesa c'è il convento eretto a partire dal 1744 e tenuto dall'ordine francescano delle Ancelle di Maria.
Qui di seguito alcune Madonne della neve venerate in altri luoghi d'Italia.
Come sempre mi auguro che abbiate trovato interessante le notizie di questo post.
Vi ricordo che i post sono frutto di mie conoscenze e ricerche e qualsiasi forma di riproduzione di queste notizie deve essere autorizzata dall'autore che ne ha il copyright ogni violazione sarà perseguibile penalmente.
Giovanni Battista Bondesan
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