
Oggi analizziamo un "santino" di origine tedesca periodo incerto metà 1700 inizi 1800 in carta priva di vergature misure 9x13,8, nella parte alta della cornice troviamo una scritta in grafia gotica antica in tedesco:
freuet euch denn heute ist euch der heiland geboren
rallegratevi perche oggi è nato il Salvatore.
Sotto vi è una incisione a bulino, la natività.
Nella parte bassa a destra sulla cornice è presente l'incisore che purtroppo con mio sommo dispiacere non sono riuscito a decifrare.
A sinistra invece troviamo l'autore del disegno il pittore Boemo:
Anton Raphael Mengs.
pittore e teorico d'arte tedesco, nasce a Aussig in Boemia il 12 marzo 1728.
Inizialmente studia a Dresda dove la famiglia si era trasferita, sotto la direzione del padre Ismael, pittore danese e artista specializzato nelle miniature e negli smalti.
Dal 1741, Ismael ed il figlio si trasferiscono a Roma per completare l'istruzione artistica di Anton.
Nei tre anni di permanenza a Roma, l'aspirante pittore lavora sotto la guida di Marco Benefial e studia le statue del Belvedere, le Stanze di Raffaello e la
pittura classicista del Seicento.
Tornato a Dresda nel 1744 e nominato pittore di corte, Anton Raphael Mengs
esegue ritratti a pastello, tra cui: il Ritratto di Augusto III, il Ritratto del padre e l'Autoritratto, tutte opere ora conservate alla Gemäldegalerie di Dresda.
Nel 1746, dopo essere stato a Venezia, Parma e Bologna, prosegue per Roma
dove, nel 1748, abiura la fede protestante e sposa una donna cattolica.
Nonostante le nomine nel 1749 come pittore all'Elettorato di Sassonia e nel
1754 direttore della Scuola Vaticana di pittura, Anton Raphael Mengssi mantiene indipendente e libero di accettare lavori da vari committenti delle diverse corti europee.
Acclamato come il maggiore esponente del Neoclassicismo, A. Raphael Mengs abbandona la tradizione pittorica del Barocco e del Rococò, creando, dopo lo
studio dell'antico e delle opere di Raffaello, composizioni di nobile semplicità,
con colori chiari e brillanti.
La sua fama giunge al duca di Northumberland che gli commissiona, per la sua
galleria di copie di Raffaello , Guido Reni e Annibale Carracci, la copia
dell'affresco raffaellesco con la Scuola d'Atene, finita nel 1755.
In questa occasione il pittore incontra e condivide l'entusiasmo per le antichità romane con il compatriota Johann Joachim Winckelmann, che lo
definirà «il maggior artista del suo tempo e forse anche dei tempi a venire».
Di questo periodo molto produttivo di Mengs si ricorda il "Giudizio di Paride" (1756 circa) conservato all' Hermitage di San Pietroburgo, e l'affresco con "Gloria di sant'Eusebio" (1757), destinata all'omonima chiesa romana.
Nel 1761 il pittore realizza l'affresco del "Parnaso" per il salone della villa del cardinale Alessandro Albani, fuori di Porta Salaria; nell'affresco, il cardinale è rappresentato come Apollo, protettore delle arti.
Mengs tende a creare composizioni perfettamente composte e semplificate, con poca profondità e movimento, simili alle statue antiche, agli affreschi di Ercolano ed ai dipinti di Raffaello.
Non pago di dipingere ed affrescare in maniera egregia, Anton Raphael Mengs, scrive in spagnolo, italiano e tedesco, le sua teorie sull'arte, che delineano i principi fondamentali ai quali il pittore deve attenersi: il disegno greco, le espressioni di Raffaello, i chiaroscuro del Correggio ed il colore di Tiziano.
Nel 1762, pubblica a Zurigo il trattato "Gedanken über die Schönheit und über den Geschmack in der Malerei", "Pensieri sulla bellezza e sul gusto nella pittura", edito anche in Italia nel 1780, con il titolo "Opere di Antonio Raffaello Mengs primo pittore della Maestà di Carlo III", dove teorizza l'imitazione dei grandi maestri come l'unico strumento in grado di raggiungere la bellezza ideale, quella che non esiste in natura, ma ch'è il frutto di una scelta di ciò che in natura è migliore.
Nel trattato si scaglia anche contro la pittura del Seicento per l'uso del chiaroscuro e per l'eccessivo patetismo drammatico e religioso e lapittura del Settecento, condannando le tematiche prive di intenti morali ed educativi.
Tornato in Italia per motivi di salute nel 1770, dopo una tappa a Firenze per il restauro degli affreschi di Masaccio al Carmine, dipinge l'Allegoria della Storia (1772), per la camera dei papiri in Vaticano.
Nel 1774, il pittore è a Madrid dove affresca il soffitto della sala dei banchetti del Palazzo Reale con "Il Trionfo di Traiano", "Il Tempio della Gloria" e raccomanda, per la realizzazione di una serie di cartoni per arazzi il giovane Francisco Goya.
Tornato a Roma nel 1777 dipinge il "Perseo" (oggi all'Hermitage di S.Pietroburgo) e comincia una pala per la basilica di San Pietro in Vaticano, pala che non finirà per la morte, avvenuta improvvisamente, il 29 giugno 1779; il suo corpo è sepolto nella chiesa dei Santi Michele e Magno a Roma.
Circa sessanta i musei e le collezioni che hanno le 120 opere del Maestro. Provenienti da 18 paesi europei i capolavori ripercorrono le tappe della ricca produzione artistica del boemo amante dei viaggi e appassionato della cultura italiana. Le opere di Mengs erano richiestissime dalle corti di tutta Europa: lo vollero per affrescare il Palazzo Reale a Madrid (proprio assieme all’italiano Tiepolo); divenne “primos pintos del Rey”; il Grande Elettore di Sassonia lo nominò “Pittore di Gabinetto”; realizzò le tre pale d’altare della chiesa di Dresda (e fu nominato “Pittore di Corte” a soli 22 anni dal re di Polonia); a Firenze realizzò i ritratti della famiglia granducale e i calchi dei rilievi ghibertiani della porta del Paradiso del Battistero. Figura molto importante in qualità di vero e proprio punto di riferimento per gli artisti e per l’arte in generale (basti pensare che nel suo atelier di Roma gli facevano visita un gran numero di artisti giunti da ogni parte del continente) Mengs ha teorizzato assieme a Winckelman il superamento del barocco a favore della classicità: il manifesto di questo nuovo stile è rappresentato proprio dall’affresco del “Parnaso” a Villa Albani.
Soggetto di studio fu anche il chiaroscuro del Correggio, che Mengs ha saputo far proprio nelle opere a tema religioso, come ad esempio quelle concernenti l’Adorazione dei Pastori.
Vi sono altre due opere di Mengs che hanno come tema la "Natività"

Dalla biblioteca Panizzi ecco alcuni incisori che si cimentarono con opere di Mengs.
Incisore: | BENUCCI, Vincenzo (op. a Firenze dal 1817 al 1865 ca.) |
Inventore: | MENGS, Anton Raphaël (1728 - 1779) |
Disegnatore: | SCOTTO, Francesco Emmanuele (Genova, 1756 - 1826) |
Titolo: | [Madonna col Bambino e S. Giovannino] EGO DORMIO ET COR MEUM VIGILAT |
/ Raffaello Mengs dip.e ; Fran.° Scotto dis.ò ; Vincenzo Benucci inc.e [ante 1833]. | |
Descrizione: | [Italia : s.n., 18..]. - Bul. e acqf. ; tondo riq., 386x365, 451x392 mm |
Note: | Tiratura posteriore con lastra usurata. |
Note: | Presentata alla mostra dell'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1833. |
Note: | Cfr. Schede A. DAVOLI, Biogr. 800 e SERVOLINI, 1955, p. 71. |
Numero frame: | 12451 |
Supporto: | Carta non vergata |
Filigrana: | s.f. |
Stato: | Buono, ma ingiallim. più strappetti ai bordi sup. e inf. |
Repertori: | Benezit per l'inv. |
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Incisore: | BOND, William (Londra, sec XVIII -. XIX) |
Inventore: | Mengs, Anton Raphael (1728 - 1779) |
Inventore: | TAYLOR, John (sec. XIX) |
Modifica. / Timbro.: | BELL & WRIGHT (sec. XIX) |
Modifica. / Timbro.: | LONGMAN & C. ° (op. uno Londra NEL sec. XIX) |
Modifica. / Timbro.: | TAYLOR, J. - ALTA, Holborn & BOND, William (sec. XIX) |
Titolo: | Richard Wilson, ESQ. RA paesaggista |
/ Da un ritratto copiato da John Taylor, sotto il controllo di Wilson, dopo un immagine originale di Raphael Mengs ... ; Inciso da Wm Bond. | |
Dati: | 1812 |
Descrizione: | Londra: Pubblicato da Longman & C. · Paternoster Row, J. Taylor, High Holborn & W. Bond, S. Newman, Jan: 20,1812. (Stampato da Bell & Wright). - MPU. , 193x172, smg, Foglio 293x231 mm. |
Nota: | Sotto: "A Sir George Beaumont BAR.T. .. John Britton". |
Nota: | Sotto un peccato:. "Classe 1 Pittura." Ea dx:. "Di Belle Arti della scuola inglese". |
Nota: | Particolari al bul. |
Nota: | Cfr. LE BLANC, t. I, p. 449, n. 12. |
Numero telaio: | 6321 |
Supporto: | Carta non vergata |
Filigrana: | sf |
Stato: | Buono |
Incisore: | BOSSI, Giacomo (Roma, op. dal 1771 al 1802 ca.) |
Inventore: | MENGS, Anton Raphaël (1728 - 1779) |
Disegnatore: | SALESA, Buonaventura (1756 - 1819) |
Titolo: | IOS. NIC. DE. AZARA. CELTIBER. |
/ Eq: Ant: Raph: Mengs pinx: ; Bonav: Salesa del: ; Iac: Bossi sculp: Rome 1784. | |
Data: | 1784 |
Descrizione: | [S.l. : s.n., 1784 ca.]. - Bul. e acqf. ; 212x160, smg., foglio 236x170 mm |
Note: | Sopra scritte mutile: "W... K. Front...". |
Numero frame: | 5730 |
Supporto: | Carta vergata |
Filigrana: | con f. |
Stato: | Mediocre: mutila a dx., macchie |
Incisore: | BUCHHORN, Ludwig (Halberstadt, 1777 - Berlino, 1856) |
Inventore: | MENGS, Anton Raphaël (1728 - 1779) |
Edit. / Stamp.: | FREIDHOF, J.J. (sec. XIX) |
Titolo: | DIE HEILIGE MAGDALENA |
/ Gemalt von A. R. Mengs ; Gestochen von L. Buchhorn. | |
Data: | 1806 |
Descrizione: | Berlin : bei J. J. Freidhof, 1806. - Acqf. e bul. ; 254x337, 327x383 mm |
Numero frame: | 3529 |
Supporto: | Carta non vergata |
Filigrana: | s.f. |
Stato: | Buono |
Incisore: | CANTAGALLI, Francesco (Imola, 1853 - ?) |
Inventore: | MENGS, Anton Raphaël (1728 - 1779) |
Titolo: | [LA FIGLIA DI RAFFAELE MENGS, ritratta da lui] |
/ [Incisione di F. Cantagalli]. | |
Descrizione: | [S.l. : s.n., 18..]. - Xil. ; 211x161 mm |
Note: | Tit. e firma sotto a stampa. |
Note: | In lastra, in basso a dx: "F. CANTAGALLI". |
Note: | Pagina di rivista. |
Numero frame: | 3630 |
Supporto: | Carta non vergata |
Filigrana: | s.f. |
Stato: | Discreto: ossidata |
Incisore: | CAPELLAN, Antonio (Venezia?, 1735 ca. - Roma, 1805 ca.) |
Inventore: | MENGS, Anton Raphaël (1728 - 1779) |
Titolo: | [Mosè seduto tra due fanciulle e due sfingi] A PIO VI. P. M... Michelangelo Mazzoli ... dedica e consagra la Pittura dell'Uomo cui fidate furono le Tavole del Decalogo... |
/ Ant.o Raffaele Mengs inv., e pin. ; Ant.o Capellan incise. | |
Descrizione: | [S.l. : s.n., 17..]. - Bul. e acqf. ; 366x625, 423x648 mm |
Note: | In pendant con l'inc. inv. n. 25008. |
Numero frame: | 12681 |
Supporto: | Controfondata |
Filigrana: | - |
Stato: | Discreto: fori, piccole lacune, polvere e strappi |
Repertori: | Benezit per l'inv. |
Incisore: | CUNEGO, Domenico (Verona, 1726 - Roma, 1803) |
Inventore: | MENGS, Anton Raphaël (1728 - 1779) |
Disegnatore: | RAMOS Y ALBERTOS, Francisco Javier (1744 - 1817) |
Titolo: | [Allegoria nella sala dei Papiri della Biblioteca Vaticana] PIO. VI. P. M. Praeclarissimo Bonarum Artium Fautori Celeberrimam tabulam ab Antonio Raphaele Mengs depictam ... Michael Angelus Mazzoli ... D. D. D. |
/ Franciscus Ramos delin. ; Domini. Cunego sculp. Romae 1782. | |
Data: | 1782 |
Descrizione: | [Roma : s.n., 17..]. - Acqf. e bul. ; 508x330, 580x365 mm |
Note: | L'affresco orig. è riprodotto in ENCICLOPEDIA TRECCANI alla voce Mengs. |
Numero frame: | 12865 |
Supporto: | Carta vergata |
Filigrana: | con f.: stemma con l'Agnus Dei |
Stato: | Buono: polvere, inizio di foxing e strappi restaurati |
Incisore: | CUNEGO, Domenico (Verona, 1726 - Roma, 1803) |
Inventore: | MENGS, Anton Raphaël (1728 - 1779) |
Edit. / Stamp.: | CUNEGO, Domenico (Verona, 1726 - Roma, 1803) |
Titolo: | Eques Antonius Raphael Mengs se ipsum pinxit |
/ Dom. Cunego sculp. 1778. | |
Data: | 1778 |
Descrizione: | Roma : presso Domenico Cunego, [17..]. - Bul. e acqf. ; 246x191, 301x215 mm |
Note: | Cfr. LE BLANC, t. II, p. 76, n. 66. |
Numero frame: | 7444 |
Supporto: | Carta vergata |
Filigrana: | s.f. |
Stato: | Buono: qualche foro di tarlo ai margini e uno strappo a dx., un po' di polvere, piega centr. orizz.; 3 restauri sul retro per fori e strappo |
Incisore: | CUNEGO, Domenico (Verona, 1726 - Roma, 1803) |
Inventore: | MENGS, Anton Raphaël (1728 - 1779) |
Disegnatore: | RAMOS Y ALBERTOS, Francisco Javier (1744 - 1817) |
Titolo: | IOS: NIC: DE. AZARA. CELTIBER. |
/ AEq: Ant: Raph: Mengs pinx: ; Ramos del. ; 1781 Dom: Cunego sculp: Rome. | |
Descrizione: | [Roma? : s.n., 1781 ca.]. - Bul. e acqf. ; 410x314, 447x346 mm |
Numero frame: | 12873 |
Supporto: | Carta vergata |
Filigrana: | con f.: "VITTORI" |
Stato: | Buono: sgualciture e strappo restaurato in alto |
Giovanni Battista Bondesan
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