Perché Santi tra le mani

Vi siete mai trovati fra le mani un santino?
Naturalmente non quelli odierni, magari che conservava vs nonna?
Bene voglio farvi riflettere su un punto .
Quel santino è molto più di un "pezzo di carta".
Non rappresenta solo un immagine da coservare .
Immaginate solo per un momento perchè vi ritrovate quel santino, perchè qualcuno lo ha conservato gelosamente !
Perchè magari gli è stato donato da una persona cara, o solo perchè era devoto a quel santo.
*Ma la cosa affascinante è il ritrovare su alcuni di essi scritte in bella o brutta grafia, frasi di preghiera, di augurio, di ricordo o di dedizione o magari solo una firma o una data.
Per lo più a volte sono parole semplici o anche forbite poesie magari in rima . Quindi testimoniano una fede autentica e un epoca che è passata.*(frase del collezionista Mario Tasca)
Per non parlare poi della loro bellezza intrinseca santini fatti a mano, disegnati e colorati da mani leggere e esperte, da artisti per lo più ignoti che hanno creato piccoli capolavori .
In questo mio blog, oltre a presentare la mia collezione che potete visionare nella slide a destra settimanalmente, prenderò in esame un santino o un argomento che mi sta più a cuore cercando di darvi più notizie possibili.
Ovviamente si accettano commenti critiche suggerimenti e approvazioni.
Buona lettura!

FRASI CELEBRI

"Chi è
capace di creare immagini,
come e quando vuole,
non conosce la tristezza
della realtà quotidiana
e può dar libero sfogo
alla magia delle sue allucinazioni"
S.Dalì

Ogni grande opera d'arte ha due facce, una per il proprio tempo e una per il futuro, per l'eternità
Daniel Barenboim

Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d'arte per guardare la propria anima.
George Bernard Shaw
Vivere nel mondo senza diventare consapevoli del suo significato è come aggirarsi in una grande biblioteca senza toccarne i libri.
[Manly P. Hall]
"Il SAPERE rende LIBERI è l'Ignoranza che rende PRIGIONIERI".
Socrate


PREFAZIONE
LA FILICONIOMANIA DI GIOVANNI BATTISTA BONDESAN

E' l'interesse per la cultura in generale, e la forte passione per un prezioso settore storico ed artistico purtroppo trascurato che a partire dal 2002 ha impegnato con fervore singolare Giovanni Battista in una rigorosa, approfondita e puntuale ricerca.
La quale non si è svolta in un ambito ristretto, ma via via si è estesa ai Santuari, alle Chiese, agli Archivi, alle Biblioteche, ecc. ecc. fino alle persone interessate e sensibili, da quelle colte e titolate alle più semplici, depositarie "spesso" di Immaginette devozionali, conservate gelosamente e ordinate per il gusto di collezionare e per il piacere di conservare il ricordo tramandato.
Si tratta a mio avviso di una "mania" encomiabile, che va molto apprezzata e sostenuta per un duplice motivo.
Il primo consiste nel fatto che Bondesan con le sue originali ricerche, sempre rigorosamente documentate, sta arricchendo con nuovi contributi questo significativo settore dimostrando tra l'altro, come l'arte "dei Pezzettini di Carta" non è "Minore" ma esprime con la più alta dignità l'evoluzione della cultura e l'intreccio tra la componente Cattolica Cristiana e l'influenza di impliciti elementi del Classicismo Greco e del Giudaismo sino a cogliere talvolta sottili implicanze con alcune espressioni della cultura Massonica.
Ritengo che siano soprattutto validi i suoi efficaci interventi chiarificatori sui significati della complessa ricca ed insieme misteriosa simbologia ricorrente.
Il secondo motivo, anche da lodare sta nella opportuna e instancabile divulgazione degli esiti via via acquisiti con le sue faticose ricerche e con studi approfonditi sia attraverso il dialogo con tutti coloro che si interessano di queste problematiche sia in occasione dei convegni che nei chiari e frequenti interventi sul Blog.
In conclusione auguro a Giovanni Battista di raccogliere finalmente tutte le soddisfazioni che merita, in quanto giovane studioso e che possa continuare ad arricchire con il suo esemplare entusiasmo.
Professor Vittoriano Caporale
Ordinario in quiescenza di Storia della Pedagogia Università di Bari e già Docente di Storia delle Tradizioni Popolari Università di Taranto sede distaccata di Bari.

Cerca nel blog

sabato 6 aprile 2013

LA MADDALENA UNA BURLA DELL'INCISORE CORNELIS DE BOUDT



Parliamo nuovamente di Maria Maddalena, figura tra le più controverse che tanto ha fatto discutere in passato e ancora oggi teologi storici e Biblisti .
L'incisione che prenderemo in esame è tratta dal famoso sito d'aste Ebay di misure
6,4 x9,1 cm. con tecnica a bulino su lastra di rame con pitturazione coeva dell'incisore fiammingo Cornelis De Boudt (Anversa 1660 -  1735).
Tralasciamo le notizie sulla  vita del De Boudt per altro scarne che potete trovare sui siti di Piero Stradella e collezionaresantini1 e collezionaresantini2     ilcollezionismodisantini tranne una che ci interessa in maniera particolare in quanto vedremo "legata" in qualche modo a questa incisione, che vede il Cornelius Maestro di Gilda (Corporazione degli incisori) tra il 1687 - 1688 all'età di 27 anni.
Ad una prima analisi superficiale l'incisione sembra rappresentare la Maddalena, confermata tra l'altro dall'Autore stesso nel cartiglio .
La rappresentazione in effetti è quella della Maddalena, ma  ad un attento esame dei simboli in essa contenuti, questi risulteranno  non più iconologicamente riferiti esclusivamente alla Santa, ma assumeranno significati che nulla hanno a che vedere con la Santa rappresentata,  stravolgendone di fatto il contenuto che da semplice rappresentazione di insegnamento Evangelico diventa nel nostro caso messaggio esoterico e storico-politico, che come per il Santino di Koppe esaminato in precedenza chiameremo "CELEBRATIVO".
Se inizialmente la produzione di stampe sacre classificata come Arte Minore intorno al XVI secolo  e la loro conseguente  divulgazione fu una seconda forma apologetica che aiutava a sostenere le tesi dogmatiche, ben presto però la così detta Arte Maggiore influenzò non poco i molti artisti incisori soprattutto fiamminghi e tedeschi che fecero propri tutte quelle tecniche simboliche che permettevano di poter esprimere il loro pensiero "slegandolo" dal significato puramente Cristiano. 
A questo "avvicinamento" tra le due Arti, contribuì fondamentalmente il fatto che anche gli incisori come i pittori (prima di loro) crearono delle corporazioni le Gilde che nel 700 poi si trasformarono e diedero vita alla Massoneria. (precisamente in Inghilterra nel 1717 viene fondata la prima Loggia Massonica).
Se la religione Cristiana inizialmente nacque come Setta Esoterica in cui gli insegnamenti erano riservati solo agli iniziati ai quali era affidata la possibilità della rivelazione della verità occulta, del significato nascosto, tale strada fu percorsa ugualmente dalle Corporazioni o Gilde (e successivamente dalla Massoneria) che si proponevano di tramandare i propri segreti.
Con la nascita dell'Illuminismo agli inizi  del XVIII secolo che si proponeva di porre al centro la Ragione che dava all'uomo la consapevolezza di esistere non più come creatura di Dio che a Dio soltanto doveva rivolgere azioni e pensiero  ma divenendo fautore di se stesso grazie alla conoscenza, nasce la Massoneria che lega i segreti delle Arti espressione dell'uomo ad una visione di un Dio  quale intelligenza e principio attivo dell’Universo; principio generante e riproduttore, insito in ogni uomo che è parte della stessa  Monade, (dal greco monos ‘unico’. In filosofia la monade è l’unità minima e indivisibile della sostanza spirituale di cui tutte le cose sono composte).
Quindi come abbiamo già ampiamente dimostrato in altri miei scritti la conoscenza degli antichi simboli rappresenta un mezzo fondamentale per comprendere le opere artistiche e nel nostro caso le piccole immagini sacre perché esse sono piene di riferimenti allegorici e attributi di origine precristiana risalenti all'antica Grecia o all'antico Egitto e con l'inserimento in alcuni casi di simboli esoterici in lingua ebraica e numeri.
Ora passiamo nello specifico e guardiamo la "nostra" incisione che ci riserverà molte sorprese.
Premetto che prenderemo in considerazione solo la Leggenda che vede la Maddalena trasferirsi dopo la morte di Gesù  in Francia.
Infatti secondo il Vangelo apocrifo di Giovanni nella "Rivelazione" (12: 1-17), la Maddalena morì nel 63 d.C, all'età di 60 anni, in quella che oggi è St.Baume, nella Francia meridionale descrive Maria e suo figlio e narra della sua persecuzione, della sua fuga e della caccia al resto del suo seme (i suoi discendenti) condotta senza tregua dai Romani.
Oltre a Maria Maddalena, fra gli emigrati in Gallia nel 44 d.C, c'erano Marta e la sua serva Marcella.
C'erano anche l'apostolo Filippo, Maria Iacopa (moglie di Cleofa) e Maria Salomè (Elena).
 Il luogo dove sbarcarono in Provenza era Ratis, divenuto poi noto come Les Saintes Maries de la Mer.
Fra i più  antichi documenti  che propongono la incredibile storia della presenza della Maddalena in Provenza dopo la morte di Gesù, c'è la Vita di Maria Maddalena, opera pubblicata intorno al IX secolo da Rabanus Maurus o Raban Maar (776-856) arcivescovo di Mainz (Magonza) e abate di Fuld, ed anche La légende de Sainte Marie Madelainedel frate domenicano Père Lacordaire, ma il testo che più ampliamente affronta questo tema e che aggiunge maggiori dettagli è di certo la Legenda Aurea scritta nel 1260 da Jacopo de Varagine.
Ciò che ci permette di comprendere che siamo di fronte ad una immagine particolare che esula dalle tipiche raffigurazioni devozionali è la presenza della Croce non vicino o tra le mani della Santa ma in alto sopra di Lei.
La roccia rappresenta la Grotta in cui la Maddalena si rifugiò e trascorse parte della sua vita in completa solitudine richiamo che ritroviamo anche in moltidipinti.  
La particolarità dell'incisione a differenza  di molte opere da me visionate è che alla sommità della roccia è posta la Croce, è chiaro che  con tale collocazione spaziale il De Boudt abbia voluto dare un significato ben preciso alla Croce in rapporto alla Maddalena.
Se si guarda bene l'ingrandimento della Croce  notiamo che i "legni" sia orizzontale che verticale sono disegnati in maniera imperfetta si notino i contorni lievemente ondulati e inoltre l'inclinazione della stessa verso sinistra.                                                                                    
Tale simbolismo è legato alla visione Massonica del Cristo  in contrapposizione con la dottrina cristiana considerato prima di tutto Uomo tra gli uomini per cui imperfetto.
Inoltre nella massoneria, uno dei suoi Dogmi principali era che Gesù non era il Cristo, ma che Egli aveva conseguito uno stato di "coscienza cristiana" ottenibile da tutta l'umanità: "Gesù di Nazaret ha raggiunto un tale livello di coscienza e di perfezione da essere definito in svariati modi come coscienza cosmica, rigenerazione dell'anima, iniziazione filosofica, illuminazione spirituale, splendore braminico, coscienza di Cristo" (Lynn F. Perkins, The Meaning of Masonry, CSA Press, 1971, 53).
Quindi nella visione (Massonica) dell'Autore la Maddalena rappresenta la continuità del Cristo cioè la continuità del "Verbo"  sulla Terra, di colui che ha raggiunto dopo un cammino di conoscenza, la Perfezione.
Tale concezione è presente nel Pistis Sophia, o Libro del Salvatore, è un vangelo gnostico scritto in lingua copta probabilmente seconda metà del III secolo.
Come altri vangeli gnostici contiene una rivelazione segreta di Gesù risorto ai discepoli in assemblea (inclusa Maria Maddalena, la Madonna, e Marta), durante gli undici anni successivi alla sua resurrezione.
Perduto per secoli, è studiato dal 1772 grazie al codice Askew.
Il Pistis Sophia (Fede Sapienza) rappresenta il percorso dell’anima, emanazione del Padre, smarrita nell’imperfezione della materia, che cerca disperatamente la via del ritorno all’Origine che Maddalena compie per mezzo della “via gnostica”, cammino della conoscenza dei Misteri e delle Verità supreme, che redime e salva.
Quindi all'interno del Pistis Sophia, Maria Maddalena simboleggia la Conoscenza (gnosi),e rappresenta dunque l'incarnazione umana di Sophia e come tale, la Sposa e la Sacerdotessa di Cristo.
L'identificazione tra Sophia e Maria Maddalena è presente anche nell'apocrifo  "Vangelo di Filippo" in cui è messo in evidenza il rapporto speciale di Maria Maddalena con Gesù, "... ma Cristo l'amava più di tutti i discepoli e la baciava spesso" "...gli altri discepoli erano offesi da questo atteggiamento, esprimendo la loro disapprovazione".
Fra i manoscritti o i Vangeli Apocrifi si trova anche   "Il Vangelo di Maria," scoperto a Nag Hammadi (Egitto) più di un secolo e mezzo fa.
In tale Vangelo, Maria (Maddalena) riceve rivelazioni segrete da Gesù, con grande dispiacere di Pietro. 
Compresa l'importanza che l'Autore  dà alla figura della Maddalena che è una delle "travi" portanti dello gnosticismo massonico, passiamo ad analizzarla iconologicamente.
(L'iconologia è quella branca dell'Arte che si occupa di ricercare la spiegazione e quindi l'interpretazione delle immagini  dei simboli e delle figure allegoriche mentre l'iconografia, si occupa della descrizione dei temi presenti nell'opera d'arte) .
Per fare ciò utilizzeremo le tavole dell'iconologia di Cesare Ripa.
Si guardi attentamente l'ingrandimento, la Maddalena è seduta, la mano destra sul cuore, il braccio sinistro aperto con il palmo della mano aperta rivolto verso l'alto,  il piede destro poggia su un Globo crucigero che però risulta coricato sul fianco e sono presenti ancora un Flagellum e un Teschio.
Importante è l'atteggiamento della Maddalena che l'Autore trasforma in  attributo poichè legato al suo rapporto con Cristo che la vede custode del Verbo e quindi predestinata da Dio, difatti se guardiamo l'iconologia di Cesare Ripa troviamo la rappresentazione della Predestinazione nello stesso atteggiamento che riscontriamo nella Maddalena.
Anche l'essere seduta ha un significato ben preciso confrontando la nostra immagine con quelle del Ripa vi sono rappresentazioni quali l'Accademia, l'Accortezza, l'Aristocrazia, l'Armonia, Biblioteca, Pazienza, Educazione, Felicità, fermezza d'Amore, Meditazione che rappresentano una figura femminile seduta il più delle volte su un trono e tali qualità sono sicuramente senza ombra di dubbio riconducibili anche alla figura della Maddalena.
Come sappiamo nello studio delle immagini sacre e in particolar modo quelle dei Santi poichè non sempre è facile intuire quale santo sia rappresentato è necessario analizzare i simboli presenti che aiutano ad identificare il soggetto, tali simboli vengono chiamati Attributi che a loro volta si suddividono in Principali e Secondari.
Nella Maddalena l'attributo principale è il Vaso di unguento, attributi secondari la Croce, il Flagellum (o sferza ), il teschio, i capelli lunghi, il libro, la grotta ma anche la nudità, le gioie disprezzate (collana di perle rotta), radici amare, gli angeli. 
Nel nostro caso abbiamo visto come la Croce  Attributo secondario, sia diventato per l'Autore Attributo primario che gli consente di conferire all'immagine un significato gnostico ed esoterico    non comprensibile al semplice devoto ma all'iniziato che ricoscendolo sa interpretare il messaggio celato all'interno dell'immagine. 
Guardiamo ora gli altri attributi presenti, ai piedi della Maddalena troviamo il Flagellum  il Teschio e il Globo Crucigero, i primi due fanno parte di quegli attributi secondari che identificano la Santa che inseriti però in questo contesto aumentano il loro valore simbolico poichè sono parte del messaggio celato dall'Autore.
Il Flagellum oltre che simbolo di penitenza è anche simbolo di potere.
Il faraone, nelle rappresentazioni ufficiali, era spesso ritratto nell’atto di stringere al petto il suo pastorale, lo scettro heka, e il flagello (nekhekh o nekhekhat) simboli di Osiride.
Il simbolismo è evidente: il faraone è il pastore del suo popolo, lo protegge con il flagello e lo guida con il bastone.
Quindi è chiaro che il Flagellum nel contesto in esame oltre che essere simbolo di penitenza assume altre due valenze quella esoterica che lega Maddalena a Osiride Dio della Morte e dell'Oltretomba e quello politico riferito al Potere del Sovrano che ha diritto di vita e di Morte sull'Uomo.
Tale rapporto Potere-Morte lo si intuisce anche dalla rappresentazione infatti il Teschio ovvero la Morte è posto al di sopra del Flagello simbolo di Potere.
Come per il Flagellum anche il Teschio  simbolo del Pentimento di Maddalena  nella concezione cristiana rappresenta anche la vittoria della Morte sulla Vita e la fugacità dell'esistenza in questo contesto assume la valenza di simbolo di Cambiamento sia in bene che in male abbandonando la vecchia via per intraprendere un nuovo percorso, ma anche di trionfo su un nemico e un avvertimento per gli sconfitti in battaglia.
Prima di parlare del Globo crucigero che ci permetterà di comprendere il significato del messaggio nascosto analizzeremo un altro particolare che si trova appunto sul Globo, il piede di Maddalena.
Come possiamo notare dall'ingrandimento la conformazione  è  particolare l’alluce é allargato, il piede è caratterizzato da un elevata grandezza della pianta, il primo dito rivolto verso l'interno è nettamente separato dagli altri, l'asse delle dita parallelo a quello del piede e il secondo metatarso è più lungo del primo. 
Questa forma  è conosciuta con il nome di Piede ancestrale o piede primitivo  difatti la sua conformazione richiama appunto quella dei primi  ominidi  che assumendo la posizione eretta con l'evoluzione persero la funzionalità del piede prensile con alluce opponibile a vantaggio di un piede più stabile per l'andatura bipede.
Nell'arte, se rappresentare soprattutto figure femminili con il dito indice del piede più lungo rispetto agli altri era una caratteristica che denotava bellezza e perfezione, tale particolare lo troviamo ad esempio nella Venere del Botticelli.

L'alluce rappresenta la personalità dell'individuo, la capacità di governare sul suo territorio personale.
L’illice o melluce, o secondo dito, rappresenta la direzione della nostra vita, l'autorità che abbiamo nel proporci all'esterno.
La raffigurazione del piede ancestrale che contiene in se anche le caratteristiche appena menzionate (poichè il dito indice è rappresentato più lungo) contraddistingue quelle raffigurazioni maschili o femminili a cui si voleva dare  il simbolo di Origine cioè da cui tutto nasce.
Tale particolare lo troviamo ad esempio nella Cleopatra del pittore svizzero Eugène Burnand.
In questo caso i piedi ancestrali disegnati dal Burnard ci indicano che la Cleopatra raffigurata non è la Cleopatra Tea Filopatore VII, figlia di Tolomeo XII che tutti conosciamo bensì  quella citata nella Bibbia nel capitolo dei Maccabei,  figlia di Tolomeo VII.
Altri dipinti dove ancor più  evidente è la funzione simbolica del piede ancestrale sono due quadri che troviamo in una  Chiesa dedicata appunto a Maria Maddalena a Bologna












Infatti ingrandendo il particolare dei piedi del Cristo si noti  come entrambi i dipinti siano caratterizzati da questa peculiarità
Che tra l'altro riscontriamo in molti dipinti che raffigurano Maddalena eccone qui un esempio

Francesco Vanni Siena 1580/'82 -
 1610 La Maddalena olio su tela
L'intento del nostro incisore e di conseguenza di tutti quegli artisti che hanno utilizzato questo particolare anatomico nelle loro Opere era quello di indicare nella Visione Cristiana la Maddalena come la Continuità del Cristo da cui tutto ha origine ma non solo, tale attributo dava alla Maddalena anche un altro significato quello di Dea, la Grande Madre.
Si tenga presente che secondo il Martirologio Romano Maddalena viene festeggiata il 22 luglio giorno che in epoca pre cristiana era dedicato alle celebrazioni della Dea Madre.
Nello stesso periodo la stella Sirio sorge e si leva dall'orizzonte a sud.
Ricordiamo che Sirio è la stella dedicata a Iside ed indica l'inizio del periodo torrido dell'anno ed in Egitto la piena del Nilo.
Inteso il significato del piede ancestrale, l'analisi iconologica del Globo Crucigero  ci permetterà di comprendere il legame che questo ha con la rappresentazione del piede che lo sovrasta e di conseguenza con la Maddalena ma soprattutto ci svelerà quale è il  vero significato dell'immagine nella sua globalità in quanto come detto in precedenza vi è celato un messaggio che nulla a che vedere con la Maddalena che risulta quindi essere  solo il "mezzo" .
Il globo crucigero (globus cruciger in latino) è una sfera con in cima apposta una croce.
È un simbolo cristiano usato nel corso del Medioevo sulle monete, nell'iconografia e nelle insegne regali.
Esso rappresenta il dominio di Cristo (la croce) sul mondo (la sfera).
Il simbolismo visivo di tenere l'universo, il cosmo in mano o, in maniera più forte, sotto un piede, era un chiaro messaggio sin dall'antichità presso i pagani.
I cittadini romani avevano familiarità con la sfera che era per loro rappresentazione del cosmo e del dominio dell'imperatore su di esso: per esempio su una moneta del IV secolo è raffigurato l'imperatore Costantino il Grande che tiene in mano una sfera; in una moneta del II secolo, del regno dell'imperatore Adriano, è raffigurato il dio Salus che tiene la sfera sotto un piede.
Per poter comprendere quale sia il vero significato del piede della Maddalena posto sopra il Globo, dobbiamo analizzare tale simbolismo.













Guardiamo bene l'ingrandimento, il Globo Crucigero che come detto rappresenta il dominio di Cristo sul mondo, non è posto verticalmente cioè con la Croce posta alla sommità del Globo (così come si vede nella foto in alto), ma è coricato verso destra il che ci fa pensare che l'autore abbia voluto conferire un significato diverso legato  innanzitutto alla figura della Maddalena che non è più  Apostola di Gesù ma Grande Madre da cui tutto nasce e quindi dominatrice dell'Universo, e non al Cristo (la Croce) che raffigurato coricato è deposto, sostituito.
Per quanto riguarda invece il significato più nascosto dobbiamo collocare storicamente questa incisione e in questo ci vengono in aiuto le date di nascita e di morte dell'Autore l'incisore Cornelis De Boudt. Anversa 1660-1735.
La citta di Anversa nel XVI° secolo divenne il primo mercato del mondo, in quanto centro di importazione delle spezie dalle Indie e scalo commerciale della Lega anseatica.
A seguito dell’indipendenza delle Province Unite nel 1609, il traffico fluviale fu deviato verso Amsterdam, e dopo la pace di Vestfalia (1648) la Schelda venne chiusa al commercio, determinando la decadenza di Anversa.
Nel XVI secolo la Riforma protestante fu accolta con favore da buona parte della popolazione olandese (ossia solo della parte settentrionale delle Fiandre: si badi bene che la regione meridionale, corrispondente all'attuale Belgio, restò di fede cattolica). Sebbene vi si fosse opposto con forza, l'imperatore Carlo V (nipote ed erede di Massimiliano) finì per accettare la situazione.
Alla sua abdicazione i Paesi Bassi furono staccati dall'Impero ed ereditati da suo figlio Filippo II, re di Spagna.
Il dominio straniero suscitò il malcontento della popolazione, e come se ciò non bastasse Filippo tentò di perseguitare i protestanti e di eliminare le autonomie delle città fiamminghe.
Tali situazioni ebbero ripercussioni anche nel XVII secolo e alla nascita del De Boudt nel 1660 Anversa si presentava ormai  come una città commercialmente in declino e con una forte presenza protestante.
Spiegare in poche parole la situazione storica che si venne a creare a metà del XVII secolo risulta molto riduttivo e si finirebbe per non capire molto quindi vi invito a visionare questo sito http://web.infinito.it/utenti/f/francots/ass/coalizi0.htm

Compreso il quadro storico in cui si inserisce la vita del De Boudt prendiamo due date 1678 - 1688 che serviranno per chiarire il messaggio celato all'interno dell'incisione.
Nel 78 il nostro incisore aveva 18 anni ed essendo un giovane con una naturale predisposizione verso l’arte figurativa, in quel periodo probabilmente  fu apprendista  sotto la guida di un altro importante incisore fiammingo, Martin Bouchè, mentre nell'88 lo ritroviamo Maestro di Gilda. 
Fatto questo breve inciso sulle date su cui torneremo nella parte conclusiva, facciamo un salto indietro e torniamo all'immagine della Maddalena.
Si è visto come i vari simboli presenti all'interno della raffigurazione assumano  anche altri significati e lo stesso vale per l'immagine della Maddalena.
Nella Bibbia la Maddalena viene identificata con il nome Maria Maddalena da tutti e quattro gli Apostoli solo Luca però precisa nel cap. 8 versetto 2 "Maria detta Maddalena" quindi da tale affermazione si può dedurre che il "Vero" nome della "Sposa" di Gesù fosse stato Maria.
A sua volta il nome Maria nella sua forma arcaica in ebraico 
 מִרְיָם
Si legge
Miriam
 in Giudea  le lingue più diffuse erano l'Aramaico e il Greco (lingua in cui fu scritta anche la Bibbia) e la versione greca di questo nome era 
Mariamne
Lo storico Flavio Giuseppe lo scrive
«Μαριάμη» Mariame
Sebbene si riscontri che in alcune edizioni dei suoi scritti la "M" sia raddoppiata leggendosi quindi
Mariamme
Successivamente la seconda "M" divenne "N" per dissimilazione divenendo così
Mariamne
Negli Atti di Filippo opera scritta nel IV secolo si fa riferimento a Una Mariamne sorella di Filippo identificata dagli studiosi come Maria Maddalena.
Tenendo anche presente che il nome Miriam lo si fa derivare  dall'Egiziano "Mry-ima", che significa Amata dal Dio Ammon, Dio del cielo dell'eternità, del sole e del mistero.Perciò Marianna significa
AMATA DAL SEGRETO ((inteso anche come Amata da Dio)In Italiano tale nome è diventato Marianna e in lingua francese Marianne.
Il nome Marianne in francese richiama il simbolo della Francia.
Rappresentata come una giovane donna dal cappello frigio, la Marianne personifica la Repubblica francese e rappresenta i tre valori-guida della Repubblica Francese: Liberté, Égalité, Fraternité.
La prima rappresentazione di quella che successivamente sarà identificata con la Marianne, una donna col berretto frigio, è nel celebre quadro "La Libertà che guida il popolo" di Eugène Delacroix.
Ci sono diversi tipi di rappresentazione, alcune sottolineano il carattere "rivoluzionario" altre la "saggezza" di Marianne: il berretto frigio è talvolta considerato troppo sedizioso e sostituito da un diadema o una corona.
Si tenga presente ad esempio che in una delle tante edizioni del Trattato di Cesare Ripa la raffigurazione della libertà ha sul capo il cappello frigio che contrddistingue appunto la Marianne francese. (mi dispiace ma non sono riuscito a trovare una foto ma vi assicuro che esiste), ma ecco come rappresentava la Francia nel 1717/18 il pittore Italiano Sebastiano Ricci nell'Opera chiamata appunto "Allegoria della Francia".
A questo punto mi sembra evidente che il "nostro" Autore abbia voluto rappresentare con la Maddalena la Francia di Luigi XIV.
Riprendiamo ora in esame il Globo Crucigero che come detto rappresentava anche il Potere dell'Imperatore, ma di quale impero si parli  il De Boudt ce lo fa intuire dalla posizione della Croce che come visto è posizionata coricata su un lato come si vede però dall'immagine capovolta la croce risulta avere l'asse verticale diviso a metà dall'asse orizzontale, ora se confrontiamo il Globo Crucigero dell'incisione con quello della corona inglese notiamo una notevole somiglianza e in più la croce potrebbe ricordare la Bandiera Inglese
una Croce rossa detta Croce di San Giorgio su sfondo Bianco appunto divisa a metà.
Bene, a questo punto non ci resta che mettere insieme i pezzi, ricollegarci al periodo storico e comprenderemo il messaggio che il giovane De Boudt voleva comunicare con questa immagine ai suoi "Fratelli di Gilda" ma soprattutto ai Posteri.

Ricapitolando siamo probabilmente nel 1678 la guerra di coalizione è al termine il giovane incisore Cornelis De Boudt che ha 18 anni è stato da poco inserito dal suo Maestro e datore di lavoro Martin Bouchè nella Gilda degli Incisori di cui  divenne Gran Maestro 10 anni più tardi nel 1688 a soli 27 anni.
Anversa è una città ormai in declino i fasti del secolo passato sono un ricordo il commercio un tempo florido non esiste quasi più e la città è ormai in mano ai protestanti che influenzano non poco la vita politica della città , la guerra alle Province Unite e ai suoi alleati  mossa da Luigi XIV accende una speranza nei cattolici  che vedono nell'annessione all'Impero di Francia una risoluzione dei problemi per ridare nuovo fasto alla loro città.
Ecco che con molta probabilità questa incisione vuole celebrare appunto tale avvenimento che in verità non avvenne in quanto Luigi XIV per non soccombere propose la Pace di Nimega che sancì nuovi confini e Anversa rimase annessa ai Paesi Bassi.
La Francia raffigurata dalla Maddalena  schiaccia al suo volere   Guglielmo III D'Orange nominato Stadolder nel 1672 che successivamente nel 1688 divenne Re d'Inghilterra Scozia e Irlanda ( il Globo Crucigero).
Quindi alla luce di tali supposizioni l'incisione potrebbe essere databile intorno al  1688 probabilmente in concomitanza o con l'Anniversario della fine della guerra di coalizione oppure con la salita al Trono Inglese di Guglielmo III D'Orange e guarda caso tale anno coincide anche con la nomina a gran Maestro di Gilda del De Boudt.
A confermare che l'incisione è una Burla nei confronti del Reggente d'Inghilterra è lo stesso Cornelis che con un gioco chiamato Ambigramma o Eterogramma:
 Un gioco di parole visivo di tipo speciale: un disegno calligrafico che possiede due (o più) interpretazioni chiare come parole scritte. Si può saltare a volontà dall'una all'altra delle letture rivali, spostando di solito materialmente il punto di vista (muovendo in qualche modo il disegno) . Talvolta le due 
letture diranno cose diverse, altre volte identiche. Un ambigramma le cui letture sono diverse si chiama eterogramma; uno con letture identiche, omogramma. Nel tipo più comune di ambigramma, le due interpretazioni ruotano di 180 gradi l'una rispetto all'altra - cioè si ottiene una seconda lettura dalla prima semplicemente girando il foglio.


ci dice quanto segue:

Ricordate non sempre ciò che sembra è.

Nessun commento:

Posta un commento