Perché Santi tra le mani

Vi siete mai trovati fra le mani un santino?
Naturalmente non quelli odierni, magari che conservava vs nonna?
Bene voglio farvi riflettere su un punto .
Quel santino è molto più di un "pezzo di carta".
Non rappresenta solo un immagine da coservare .
Immaginate solo per un momento perchè vi ritrovate quel santino, perchè qualcuno lo ha conservato gelosamente !
Perchè magari gli è stato donato da una persona cara, o solo perchè era devoto a quel santo.
*Ma la cosa affascinante è il ritrovare su alcuni di essi scritte in bella o brutta grafia, frasi di preghiera, di augurio, di ricordo o di dedizione o magari solo una firma o una data.
Per lo più a volte sono parole semplici o anche forbite poesie magari in rima . Quindi testimoniano una fede autentica e un epoca che è passata.*(frase del collezionista Mario Tasca)
Per non parlare poi della loro bellezza intrinseca santini fatti a mano, disegnati e colorati da mani leggere e esperte, da artisti per lo più ignoti che hanno creato piccoli capolavori .
In questo mio blog, oltre a presentare la mia collezione che potete visionare nella slide a destra settimanalmente, prenderò in esame un santino o un argomento che mi sta più a cuore cercando di darvi più notizie possibili.
Ovviamente si accettano commenti critiche suggerimenti e approvazioni.
Buona lettura!

FRASI CELEBRI

"Chi è
capace di creare immagini,
come e quando vuole,
non conosce la tristezza
della realtà quotidiana
e può dar libero sfogo
alla magia delle sue allucinazioni"
S.Dalì

Ogni grande opera d'arte ha due facce, una per il proprio tempo e una per il futuro, per l'eternità
Daniel Barenboim

Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d'arte per guardare la propria anima.
George Bernard Shaw
Vivere nel mondo senza diventare consapevoli del suo significato è come aggirarsi in una grande biblioteca senza toccarne i libri.
[Manly P. Hall]
"Il SAPERE rende LIBERI è l'Ignoranza che rende PRIGIONIERI".
Socrate


PREFAZIONE
LA FILICONIOMANIA DI GIOVANNI BATTISTA BONDESAN

E' l'interesse per la cultura in generale, e la forte passione per un prezioso settore storico ed artistico purtroppo trascurato che a partire dal 2002 ha impegnato con fervore singolare Giovanni Battista in una rigorosa, approfondita e puntuale ricerca.
La quale non si è svolta in un ambito ristretto, ma via via si è estesa ai Santuari, alle Chiese, agli Archivi, alle Biblioteche, ecc. ecc. fino alle persone interessate e sensibili, da quelle colte e titolate alle più semplici, depositarie "spesso" di Immaginette devozionali, conservate gelosamente e ordinate per il gusto di collezionare e per il piacere di conservare il ricordo tramandato.
Si tratta a mio avviso di una "mania" encomiabile, che va molto apprezzata e sostenuta per un duplice motivo.
Il primo consiste nel fatto che Bondesan con le sue originali ricerche, sempre rigorosamente documentate, sta arricchendo con nuovi contributi questo significativo settore dimostrando tra l'altro, come l'arte "dei Pezzettini di Carta" non è "Minore" ma esprime con la più alta dignità l'evoluzione della cultura e l'intreccio tra la componente Cattolica Cristiana e l'influenza di impliciti elementi del Classicismo Greco e del Giudaismo sino a cogliere talvolta sottili implicanze con alcune espressioni della cultura Massonica.
Ritengo che siano soprattutto validi i suoi efficaci interventi chiarificatori sui significati della complessa ricca ed insieme misteriosa simbologia ricorrente.
Il secondo motivo, anche da lodare sta nella opportuna e instancabile divulgazione degli esiti via via acquisiti con le sue faticose ricerche e con studi approfonditi sia attraverso il dialogo con tutti coloro che si interessano di queste problematiche sia in occasione dei convegni che nei chiari e frequenti interventi sul Blog.
In conclusione auguro a Giovanni Battista di raccogliere finalmente tutte le soddisfazioni che merita, in quanto giovane studioso e che possa continuare ad arricchire con il suo esemplare entusiasmo.
Professor Vittoriano Caporale
Ordinario in quiescenza di Storia della Pedagogia Università di Bari e già Docente di Storia delle Tradizioni Popolari Università di Taranto sede distaccata di Bari.

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domenica 1 gennaio 2012

Santino Ultima cena Casa editrice V. Meniolle Pittore Hippolyte Flandrin Incisore Luigi Ceroni

Pittore (Sx)
Incisore (Dx)




Editore (centro)
Uno dei tanti modi di collezionare "santini" è quello di suddividerli per tematiche, c'è chi colleziona un solo Santo, o la Natività o chi un unica casa editrice.
Io sono un appassionato dell'Ultima Cena .
Ho circa 150 " immaginette" di vari formati e tipologie stampate tra l'800 e gli inizi del '900.
Come detto in altri post ogni "santino" ha una sua storia quindi non esistono a parer mio doppioni.
Un santino va esaminato attentamente perché potrà raccontarci molte cose.
Prima però vediamo le note "tecniche".
Santino merlettato a punzone misure cm. 8,7 x 11,5.
Sul verso troviamo una litografia di un "Ultima Cena".
In basso a sinistra sulla cornice troviamo l'autore del disegno il pittore francese  Hippolyte Flandrin di cui parleremo nel seguito del post.
Al centro della cornice troviamo l'Editore Valentin Meniolle con relativa sede in 7 rue de Sevres Paris.
A destra il nome dell'incisore L'Italiano Luigi Ceroni.

Sul recto del santino troviamo stampata una preghiera a Gesù (lascio a voi la traduzione!)
In basso ancora L'Editore e sull'angolo destro una cosa molto importante che lo rende unico  una firma e una data:
PELOUI 1871. Probabilmente colui che lo ha conservato (oppure chi lo ha donato) Monsieur Peloui.

Questo dettaglio è molto importante perchè ci consete di collocarlo storicamente.
Le vicende parigine intorno a quegli anni erano tumultuose infatti:
 A seguito delle sconfitte militari della Francia di Napoleone III contro la Prussia, il 4 settembre 1870 la popolazione di Parigi impose la proclamazione della Repubblica, contando di ottenere riforme sociali e la prosecuzione della guerra. Quando il governo provvisorio deluse le sue aspettative e l'Assemblea nazionale, eletta l'8 febbraio 1871, impose la pace e minacciò il ritorno della monarchia, il 18 marzo 1871 Parigi insorse cacciando il governo Thiers che aveva tentato di disarmare la città, e il 26 marzo elesse direttamente il governo cittadino, sopprimendo l'istituto parlamentare.
La Comune, che adottò a proprio simbolo la bandiera rossa, eliminò l'esercito permanente e armò i cittadini, separò lo Stato dalla Chiesa, stabilì l'istruzione laica e gratuita, rese elettivi i magistrati, retribuì i funzionari pubblici e i membri del Consiglio della Comune con salari prossimi a quelli operai, favorì le associazioni dei lavoratori.
L'opera sociale della Comune fu interrotta dalla violenta reazione del governo e dell'Assemblea nazionale, stabiliti a Versailles. Iniziati i combattimenti nei primi giorni di aprile, l'esercito comandato da Mac-Mahon pose fine all'esperienza della Comune entrando a Parigi il 21 maggio e massacrando in una settimana almeno 20.000 parigini con fucilazioni indiscriminate. Seguirono decine di migliaia di condanne e di deportazioni, mentre migliaia di parigini fuggirono all'estero.
Editore (centro)
Dopo aver compreso il periodo storico scopriamo chi era l'editore.
V. Meniolle
Purtroppo le notizie su questa casa editrice su internet sono molto scarne.
Si sa che la sede era in 7 Rue de Sevres a Parigi strada vicina alla più famosa St. Sulpice dove appunto si concentravano la maggiori case editrici dell'epoca come ad esempio la Bouasse.
Dall'Archivio Storico Nazionale Librai e Litografi operanti a Parigi tra il 1815 e il 1870  troviamo due fratelli Michel e Valentin Meniolle proprietari di una Libreria fondata nel 1802 appunto in 7 Rue de Sevres probabilmente sviluppatasi in seguito come casa editrice.
Come detto non ci sono molte notizie su questa casa editrice sono però presenti nella Biblioteca Nazionale Francese due libri:
 type : texte imprimé, monographie
Auteur(s) :  Guilhermy, Élesban de (1818-1884)
Titre(s) :  Le Bienheureux Jean Berchmans,... [par le P. E. de Guilhermy] [Texte imprimé]
Publication :  Paris : V. Meniolle, 1866
Description matérielle :  In-32, 96 p., portr. gravé
Notice n° : FRBNF30556510


Type : texte imprimé, monographie
Titre(s) :  A.M.D.G. Le Bienheureux Jean Berchmans de la compagnie de Jésus. Notice authentique [Texte imprimé]
Publication :  Paris : V. Meniolle , 1866
Description matérielle :  In-8°
Notice n° : FRBNF33269621 

Mentre nel sito CNDP 

Centre National de Documentation Pédagogique  nella sezione :

CNDP / Musee national de l'Education - Mnemosyne

Tipo di documento :Stampa
Author (s) :Ceroni (Luigi) / Sassoferrato
Titolo:Un'immagine religiosa. Sancte Joseph! Tui client, è rogamus ut Jesu Mariae e la nostra commendare digneris.
Publisher (s) :Meniolle (V.) Modifica.
Raccolta :GRATIS
Posto :Parigi
Indirizzo Editor :7 rue de Sèvres
Stampante :Ch Chardon maggiore Imp.
Indirizzo stampante :Parigi
Anno :1870 (a)
Quarta edizione :GRATIS
Fig. :n. & Bl.
Presentazione :Foglio
Dimensione :Altezza: 7,8 cm
Larghezza: 11,9 centimetri
Note tecniche :Incisione in bianco e nero. Tracce di colla sulla parte anteriore e posteriore del quadro.
ISBN :GRATIS
Note :L'incisione mostra san Giuseppe e Maria con il bambino al centro. 
Sotto la tr. c. "Sassoferrato Pinxt -. L. Ceroni scolpire" 
... "uno più antico V. Meniolle, Edit 7, rue de Sèvres, Parigi" e "Imp Ch Chardon a Parigi" 
stampata sulla cartuccia inferiore "Sancte Joseph! tui client, è rogamus ut Jesu Mariae e la nostra digneris commendare. " 
Incontri dopo la dichiarazione edizione.


tipo di documento :Stampa
Author (s) :Van Eyck (Jan) / Ceroni (Luigi)
Titolo:Un'immagine religiosa. Mater divinae gratiae.
Publisher (s) :Meniollle (V.) Modifica.
Raccolta :GRATIS
Posto :Parigi
Indirizzo Editor :7, rue de Sèvres
Stampante :Ch Chardon Ainé imp.
Indirizzo stampante :Parigi
Anno :1870 (a)
Quarta edizione :GRATIS
Fig. :n. & Bl.
Presentazione :Foglio
Dimensione :Larghezza: 9,9 cm
Altezza: 14,3 centimetri
Note tecniche :Incisione in bianco e nero (soft dimensioni). Posto in basso a sinistra.
Note :Incisione dal titolo "Mater divinae gratiae", che rappresenta una Madonna con il Bambino. "Below the tr. C." J. Van Eyck Pinxt - V. Meniolle Modifica. 7, rue de Sèvres, Parigi, L. Ceroni scolpire. "In fondo l'immagine, parole stampate" Il dipinto originale è in vendita a beneficio della Chiesa di San Giuseppe dei tedeschi a Parigi "e" Imp. Ch Chardon maggiore tre Parigi ". Risalente al catalogo BNF.

Continuando le ricerche entrando nel sito:
BIBLIOTECA PANIZZI

Via Farini, 3 - 42121 Reggio Emilia

troviamo ben 12 incisioni di Luigi Ceroni di cui 4 stampate dalla casa editrice V. Meniolle 

Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894)
Inventore:EYCK, Jean van (1385 ca. - 1441)
Edit. / Stamp.:CHARDON, Ch. ainé (op. dal 1853 al 1906 ca.)
Edit. / Stamp.:MENIOLLE, V. (op. a Parigi nel sec. XIX)
Titolo:MATER DIVINAE GRATIAE
/ J. Van Eyck pinx.t ; L. Ceroni sculp.t.
Descrizione:Paris : V. MENIOLLE Edit. 7 rue de Sèvres, [18..] (Paris : Imp. Ch. Chardon ainé). - Bul. e acqf. ; 84x54, 246x190 mm
Note:Sotto: "La Peinture originale est en vente au profit de l'Eglise de S.t Joseph des Allemands, à Paris".
Note:Tirata su carta cina di 152x95 mm.
Note:Sotto al titolo: "2". Da serie non identif. come anche il n. inv. 32284.
Numero frame:13879
Supporto:Carta non vergata
Filigrana:s.f.
Stato:Buono, ma inizio di foxing

Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894)
Inventore:VANNUCCI, Pietro (1446 - 1523)
Edit. / Stamp.:CHARDON, Ch. ainé (op. dal 1853 al 1906 ca.)
Edit. / Stamp.:MENIOLLE, V. (op. a Parigi nel sec. XIX)
Titolo:MATER PURISSIMA
/ Perugino pinx.t ; L. Ceroni sc.
Descrizione:Paris : V. MENIOLLE Edit. 7 rue de Sèvres, [18..] (Paris : Imp. Ch. Chardon ainé). - Bul. e acqf. ; 66x49, 158x108 mm
Note:Sotto: "Association de S.t Luc pour la Propagation des bonnes Images religeuses (Propriété)".
Note:Tirata su carta cina di 140x89 mm.
Note:Sotto al titolo: "6". Da serie non identif. come anche il n. inv. 32283.
Numero frame:13880
Supporto:Carta non vergata
Filigrana:s.f.
Stato:Buono, ma foxing diffuso
Tale documentazione ci permette  di collegare alla casa editrice V. Meniolle l'incisore italiano Luigi Ceroni.

Incisore (Dx)

Nacque a Roma nel 1815. Le notizie intorno alla sua vita sono scarse, molto probabilmente si è formato all'ospizio apostolico di S. Michele. Qui ebbe modo di frequentare la scuola di incisione, stringendo particolare amicizia con L.Q. Lelli, P. Mancion, F. Floridi e L. Calamatta,conobbe anche l'incisore Paolo Mercuri e Tommaso Aloysio Juvara,  fino al 1857; era abbastanza noto tra gli incisori romani, e lavorava sia con il sistema a mezza macchia, proprio dei maestri del XVI secolo, sia con quello a bulino finito.
 In questo primo periodo romano si dedicò particolarmente alle riproduzioni di famose opere pittoriche (del Beato Angelico, di Piero della Francesca, di Raffaello, di Guido Reni e di altri), nonché a ritratti di eminenti personaggi. Nel 1857 si recò a Parigi, dove studiò le opere di M. Raimondi e si specializzò nelle riproduzioni di ritratti di personaggi della corte, delle scienze, della chiesa.
 Sempre a Parigi incise quaranta smalti del Petitot con personaggi storici e donne celebri, pubblicati da Blaisot nel 1862 (Les émaux de Petitot du Musée du Louvre ...). A questa serie aggiunse più tardi altri sei ritratti medaglioni rappresentanti Les amours de Louis XV.
 Nel 1869 fece domanda di ammissione all'Esposizione romana del 1871, che era allora in via di allestimento, presentando un Sacrificio di Abramo da Raffaello, come risulta dai documenti di archivio del ministero del Commercio e Lavori Pubblici (Roma, Archivio di Stato, busta 664, fasc. 6): in essi è conservata anche una lettera del C. al cardinale Giuseppe Berardi, proministro del Commercio e Lavori Pubblici, con la quale l'incisore faceva richiesta di presentare anche il Ritratto del cardinale De Bonnechose.
 Sulla lettera stessa una nota del 7 apr. 1870 approva l'ammissione dell'incisione del Ceroni.
 Sul finire del 1870 il C. incise il ritratto di Pio IX in manto papale, da un disegno del pittore Imlé (di cui ho parlato nel post "la maison de la bonne presse") . Tornato a Roma, dopo quattordici anni di dimora a Parigi, eseguì il ritratto di Vittorio Emanuele II a figura intera.
Ormai il suo nome era noto, e la sua abilità di acquafortista era assai apprezzata; fu allora che la Calcografia nazionale gli offrì di continuare il rame della Disputa del Sacramento, da Raffaello, che era stato iniziato dal Calamatta, e lasciato incompiuto.
 Il lavoro, molto impegnativo per il C., anche per la fama di colui che lo aveva preceduto, riuscì perfettamente, e fu molto elogiato.
 Il direttore dell'Accademia di Francia a Roma, Cabat, elogiò l'opera e l'incisore francese Henriquel scrisse al C. per congratularsi con lui; lo stesso Henriquel aveva auspicato, tredici anni prima, quando l'opera era rimasta incompiuta, che fosse data al C., come anche la cattedra di incisione a Milano, che era stata del Calamatta.
 Ma il compimento dell'opera suscitò anche polemiche, e fu richiesto che sull'incisione comparisse anche il nome del Calamatta, come coautore.
 Dopo varie vicende il C. ebbe partita vinta, e la commissione artistica della Calcografia gli riconobbe la piena attribuzione dell'opera, e gli commissionò anche il rame della Scuola d'Atene, iniziato dal Mercuri, ma lasciato incompiuto nel 1877.
 Entrambi i rami della Disputa e della Scuola d'Atene sono conservati nella Calcografia nazionale. Il C. morì a Roma nel 1894.
Delle opere non menzionate del C. appartengono al primo periodo romano, fino al 1856, incisioni a mezza macchia: su foglio centinato l'Adorazione dei pastori, dall'affresco di Baldassarre Croce in una cappella al pianterreno del pal. del Quirinale in Roma; Crocifissione, dall'Angelico nel convento di S. Marco a Firenze; Madonna con Bambino coronata dagli angeli con il Padre Eterno; piccola Madonna con Bambino, da un quadro appartenente a s. Vincenzo Pallotti; SGiovanni Evangelista scriventeS.Giorgio; lo scultore BGiacomo da Città di Castello; lo scultore GChialli; il Cardinale BemboFederico da Montefeltro e Battista Sforza, da Piero della Francesca; Baldassarre Castiglione, da Raffaello; ritratto del principe Tommaso Corsini, da un disegno del Marionecci tratto dal busto in marmo di Pietro Tenerani, a palazzo Corsini in Roma; grande incisione della Galatea, dall'affresco di Raffaello alla Farnesina.
Allo stesso periodo appartengono le seguenti opere a bulino finito:
 ritratto del giureconsulto romanoFilippo MBenozzi; ritratto di Gaetano Moroni (1844); ritratto di Gregorio Moroni (1845)figlio di Gaetano; Ecce Homo (1855),dal quadro di Guido Reni a palazzo Corsini.
Durante il soggiorno parigino il C. eseguì: il Cuore di MariaSRufina; tre ritratti di Pio IX (oltre alla riproduzione del disegno di Imlé); ritratto di Napoleone III; ritratti di BossuetPascalM.me de Sévigné; due soggetti da Les Martyrs di Chateaubriand; ritratti di Elisabetta Seton, M.me de Vintimille, del Generale de la Marinière, del fisico Emilio Verdet, dell'AbateBobet curato di Ivetot; copia della Fornarina di Raffaello; ritratto di Maria Leszcynska, moglie di Luigi XV; ritratti di M.me de Sirmione, del Vescovo di Rouen, del Padre Lacordaire.
A Roma dopo il 1870 vennero eseguiti i ritratti di Giacomina Pascal, di Ernesta Serra, di Antonio Rosmini.
Fonti e Bibl.: F. Cerroti, Il cavalier LClavora a Parigi, in Il Buonarroti, V(1870), pp. 33 ss.; Id.,Alcune altre parole intorno al cavLC. …,Roma 1884; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 297; L. Servolini, Dizilldegli incisori ital., Milano 1955, p. 192.
(fonte enciclopedia TRECCANI)
Interessante carteggio costituito da una lettera e due documenti del celebre incisore romano.    


Luigi Ceroni (Roma 1815 - ivi 1894) a Giuseppe Manni
Dopo un periodo a Parigi(1857-1870) fece ritorno a Roma eseguendo il ritratto di Vittorio Emanuele II a figura intera.
Lettera autografa firmata datata Casa li 24 settembre 1846. 
Una pagina in-4.Indirizzo autografo alla quarta a Giuseppe Manni
“Le scrivo il presente per dirle che se avesse a darmi una qualche ordinazione io non potrei accetarla se dovesse essere fatta subito, essendo in questo momento occupatissimo…”. B. Contratto autografo firmato dat. Roma questo il 16 ottobre 1845 

“Volendo il Sig. Giuseppe Manni farci incidere in rame a mezza macchia il ritratto del suo zio fu Cavalier Pietro Manni ha conchiuso e stabilito con il Sig. Ceroni il presente contratto di cottimo 36colli patti qui appresso specificati…”. Una pagina in-4. C. 
Ricevuta autografa firmata in data 16 Novembre 1845 nella quale dichiara diaver ricevuto da Manni“la somma di Scudi Dieci per le mani del Sig. Giuseppe Gobetti li quali sono il saldo delli scudi Diciotto prezzo convenuto per l’incisione del ritratto del Cav. Pietro Manni…”. Su pagina in-4.
tratto dal sito http://www.limantiqua.eu 
 Lim Antiqua
Piazza San Francesco, 17
55100 Lucca
Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894) attr.
Titolo:[Ritratto del card. Bonnechose].
Descrizione:[S.l. : s.n., 18..]. - Bul. e acqf. ; 285x218, 480x355 mm
Note:Esempl. av. lett.; l'attr. è sotto a mat., in francese: "Card. Bonnechose. Ceroni sculp. avant la lettre". Il Bonnechose diventò cardinale nel 1863.
Note:Tirata su carta di Cina color ghiaccio di 436x307 mm.
Numero frame:12792
Supporto:Carta Cina su cartoncino non vergato
Filigrana:s.f.
Stato:Discreto: polvere, strappi ai marg. e inizio di foxing

Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894)
Titolo:ERNESTA SERRA
/ L. Ceroni inc.
Descrizione:[Roma? : s.n., post 1883]. - Bul., acqf. e mpu. ; 241x184, 397x291 mm
Note:Sotto, testo di 7 righe: "NACQUE IN CORFU' DA GIUSEPPE BOCCARDO ... MORI' IL ... 1883 ... FRA LE BRACCIA DELL'UNICO FIGLIO ... IL QUALE CON QUESTA INCISIONE VOLLE SALVARE DALL'OBLIO LA VENERATA EFFIGIE DI TANTA MADRE".
Note:Particolari a punti eseguiti con rotelle; tirata su carta cina di 384x270 mm.
Numero frame:13886
Supporto:Carta Cina su carta non vergata
Filigrana:s.f.
Stato:Buono, ma strappi ai bordi rest. sul retro

Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894)
Inventore:CAPALTI, Alessandro (Roma, 1809 - 1868) collab.
Disegnatore:VALERI, Silvestro (1814 - 1902)
Titolo:GIUSEPPE CHIALLI SCULTORE
/ Cav. Capalti dip. ; Prof. Valeri dis. ; L. Ceroni inc.
Descrizione:[S.l. : s.n., 18..]. - Mpu. ; non riq., 190x160 ca., 262x194 mm
Note:Sotto: "All'Eminentissimo Principe IL SIG.R CARDINALE GIUSEPPE MEZZOFANTI ... Fortunato Chialli in attestato d'ossequio D. D. D.".
Note:Sistematico uso di rotelle; capelli e barba alla psc.
Note:Tirata su carta cina coincidente con la battuta del rame.
Numero frame:13884
Supporto:Carta Cina su carta non vergata

Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894)
Inventore:SANZIO, Raffaello (1483 - 1520)
Titolo:GIUSTIZIA
/ MAF [monogr.] ; Raffaele Sanzio inv. ; Luigi Ceroni inc.
Descrizione:[Roma? : s.n., 18..]. - Bul. ; 216x107, 268x142 mm
Note:Copia da Marcantonio Raimondi, come anche il n. inv. 32292.
Note:Tirata su carta cina coincidente con la battuta del rame.
Numero frame:13887
Supporto:Carta Cina su carta non vergata
Filigrana:c.f. mutila: "P. [M.] FABR[IANO]"

Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894)
Inventore:VOLPATO, M. (sec. XIX)
Disegnatore:GAGLIARDI, Pietro (1809 - 1890)
Titolo:KAWASS HARNAUT
/ M. Volpato ; P. Gagliardi dis. ; L Ceroni inc.
Descrizione:[S.l. : s.n., 18..]. - Bul. e acqf. ; 209x124, 273x167 mm
Note:Il titolo è solo abbozzato. Sotto a dx., in parte mutila, la dedica a penna: "All'Illustrissimo Signor Ca[valiere] Gaetano Moroni Luigi Ceroni in segno di [...]".
Note:Tirata su carta cina coincidente con la battuta del rame.
Numero frame:13882
Supporto:Carta Cina su carta non vergata
Filigrana:s.f.
Stato:Buono

Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894)
Inventore:EYCK, Jean van (1385 ca. - 1441)
Edit. / Stamp.:CHARDON, Ch. ainé (op. dal 1853 al 1906 ca.)
Edit. / Stamp.:MENIOLLE, V. (op. a Parigi nel sec. XIX)
Titolo:MATER DIVINAE GRATIAE
/ J. Van Eyck pinx.t ; L. Ceroni sculp.t.
Descrizione:Paris : V. MENIOLLE Edit. 7 rue de Sèvres, [18..] (Paris : Imp. Ch. Chardon ainé). - Bul. e acqf. ; 84x54, 246x190 mm
Note:Sotto: "La Peinture originale est en vente au profit de l'Eglise de S.t Joseph des Allemands, à Paris".
Note:Tirata su carta cina di 152x95 mm.
Note:Sotto al titolo: "2". Da serie non identif. come anche il n. inv. 32284.
Numero frame:13879
Supporto:Carta non vergata
Filigrana:s.f.
Stato:Buono, ma inizio di foxing

Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894)
Inventore:VANNUCCI, Pietro (1446 - 1523)
Edit. / Stamp.:CHARDON, Ch. ainé (op. dal 1853 al 1906 ca.)
Edit. / Stamp.:MENIOLLE, V. (op. a Parigi nel sec. XIX)
Titolo:MATER PURISSIMA
/ Perugino pinx.t ; L. Ceroni sc.
Descrizione:Paris : V. MENIOLLE Edit. 7 rue de Sèvres, [18..] (Paris : Imp. Ch. Chardon ainé). - Bul. e acqf. ; 66x49, 158x108 mm
Note:Sotto: "Association de S.t Luc pour la Propagation des bonnes Images religeuses (Propriété)".
Note:Tirata su carta cina di 140x89 mm.
Note:Sotto al titolo: "6". Da serie non identif. come anche il n. inv. 32283.
Numero frame:13880
Supporto:Carta non vergata

Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894)
Inventore:IMLE', Henry Joseph (1822 - ?)
Edit. / Stamp.:CHARDON, F. ainé (op. a Parigi nel sec. XIX)
Edit. / Stamp.:SCHULGEN, August W.m (op. a Parigi e a Düsseldorf nel sec. XIX)
Titolo:Pius PP. IX
/ H. Imlé del ; L. Ceroni sc.
Descrizione:Paris : A. W. SCHULGEN Edit. 25 rue S.t Sulpice, [18..] (Paris : Imp. F. Chardon ainé 30 r. Hautefeuille). - Acqf. e bul. ; 88x57, smg., foglio 142x102 mm
Note:Il tit. è fac-simile della firma.
Note:Sul retro, due preghiere in italiano: "OREMUS CONTRA PERSECUTORES ECCLESIAE" e: "PRO PAPA".
Note:Cfr. SERVOLINI, 1955, p. 192.
Numero frame:13881
Supporto:Carta non vergata

Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894)
Titolo:[Ritratto di madame de Miramion].
Descrizione:[S.l. : s.n., 18..]. - Bul. ; ovale riq., 122x79, 199x150 mm
Note:Sotto a matita: "Madame de Miramion mort a Paris dans l'an 1696. Ceroni sculp. avant la lettre".
Numero frame:13883
Supporto:Cartoncino
Filigrana:-
Stato:Ottimo

Incisore:CERONI, Luigi (Roma, 1815 - Parigi, 1894)
Inventore:SANZIO, Raffaello (1483 - 1520)
Titolo:TEMPERANZA
/ MAF [monogr.] ; Raffaele Sanzio inv. ; Luigi Ceroni inc.
Descrizione:[Roma? : s.n., 18..]. - Bul. ; 218x108, 269x144 mm
Note:Copia da Marcantonio Raimondi, come anche il n. inv. 32291.
Note:Tirata su carta cina coincidente con la battuta del rame.
Numero frame:13888
Supporto:Carta Cina su carta non vergata
Filigrana:c.f. mutila: "P. [M.] FABR[IANO]"
A questo punto non ci resta che conoscere il pittore Jean Hippolyte Flandrin
autoritratto

Pittore (Sx)


                                                     
Jean Hippolyte Flandrin (Lione, 23 marzo 1809 – Roma, 21 marzo 1864) è
 stato un pittore francese
Eseguì affreschi nell’Abbazia di Saint-Germain-des-Prés e nella chiesa di Saint-
Vincent-de-Paul a Parigi. Membro nel 1853 dell’Académie des beaux-arts,
 nel 1863 si trasferì in Italia, morendovi l’anno dopo di vaiolo.
Anche due suoi fratelli, Auguste (1804-1842), e Paul Jean (1811-1902) furono
 pittori.
Nel giudizio dell’epoca, si vide in Flandrin un seguace spiritualista di Ingres,
colui che trasformò l’ideale pagano del Maestro in ideale cristiano: «più
 preoccupato dell’idealizzazione del pensiero che dell’idealizzazione della forma,
 più innamorato del senso che della lettera, più preso dal sentimento psicologico
 che dal senso materiale, diede a vaghe ispirazioni mistiche un’anima cristiana,
 la cui legge estetica si trova nei più profondi e segreti abissi della loro fede».


Jeune homme nu assis sur le bord de la mer (Giovane in riva al mare), Louvre, Parigi

La Cène et Melchisédech offrant du pain et du vin, bénit Abraham, cinquième Stampa giclée


L'affresco che vediamo in alto dipinto da Flandrin  1839-41 si trova nella chiesa

 di San Severino (in francese église Saint-Séverin) nella cappella dedicata

 a San Giovanni è una chiesa gotica di Parigi, situata nel Quartiere latino,

 sulla Rive gauche (5. arrondissement).
Nella Cena, Flandrin mette in scena l'atteggiamento di Giovanni che troviamo


 nella bibbia capitolo 13, 23-30 all'epoca della rivelazione del tradimento di




 Giuda, uno dei Dodici Apostoli, durante l'ultimo pasto.

Uno dei suoi discepoli, quello che Gesù amava, (identificato per la tradizione

 all'autore del vangelo ed a Giovanni, figlio di Zébédée, si trovava a tavola , alla

 destra di Gesù.

 Simon-Pietro, alla sinistra di Gesù, gli fa segno e gli dice:  "  domanda quale è

quello di cui parla. "

Questo, chinandosi allora verso il petto di Gesù, egli,: " Signore, questo chi è?

" È quello a cui darò il boccone che vado ad immergere"

Lo dà a Giuda. Dopo il boccone, allora Satana entrò in lui.

Gesù gli dice dunque:  "  ciò che fai, fallo rapidamente"

Subito il boccone preso, uscì;  faceva notte.

Per intensificare il dramma, la sedia di Giuda è al centro del registro inferiore. È

 vuota, perché il traditore è già in piedi, di profilo, alla destra del quadro, in

 tento ad uscire (notare che tale raffigurazione è presente in maniera più

 eloquente sul santino).

Confrontando l'Affresco con il "santino" si può notare come vi siano molte

 similitudini anche se apparentemente diversi, vedi ad esempio lo sgabello in

 primo piano, con drappo rosso abbandonato da Giuda.

Il "santino" però risulta più fedele alle scritture infatti Simone pietro è chinato

 verso il petto di Gesù.

Ovviamente non è dato sapere, poichè non vi sono notizie, quali erano i rapporti

 fra i due artisti e l'editore, sicuramente di amicizia e profonda stima

comunque fu un sodalizio a tre ma soprattutto tra il Ceroni e Meniolle che portò

 alla produzione, di molte immagini religiose che oggi grazie anche a persone

 come "Monsieur Peloui" possiamo continuare ad apprezzare ed

 ammirare.

Spero come sempre di avervi dato l'opportunità di conoscere meglio i


 santini che collezioniamo.

Giovanni Battista Bondesan 


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