Eccovi due splendide incisioni attualmente in vendita su EBay della Madonna di Loreto, non starò qui a disquisire sul loro prezzo ma colgo l'occasione per parlare della sua storia che forse molti non conoscono e per farvi vedere e apprezzare altre incisioni simili.
Forse non tutti sanno che, la prima immagine venerata della Vergine Lauretana non era una statua ma un dipinto su tavola di origine bizantina se ne trova notizia su alcuni fogli pertinenti al cosiddetto Chartularium Culisanense, che è stato definito come il «codice diplomatico dell'Ordine Costantiniano Angelico Originario, sotto il titolo della Santa Sapienza, detto pure di Santa Sofia».
Tale cartulario, che in origine avrebbe contenuto documenti di diversa natura datati a partire dal secolo XIII, assunse la denominazione di "culisanense" perché un tempo conservato nel palazzo della famiglia De Angelis nella cittadina di Collesano, in provincia di Palermo
Di questo cartulario, oggi dato per perduto, si hanno notizie risalenti soltanto al XIX secolo.
A partire dalla loro riscoperta questi fogli, a motivo del loro contenuto, giocarono un importante ruolo all'interno della storiografia dedicata a Montevergine, alla Santa Sindone di Torino e alla Santa Casa di Loreto difatti nel foglio 181 in cui non è riportata nessuna datazione così si legge: «Il signore Filippo riceve dal signore Niceforo queste cose a titolo di dote per la sposa Margherita».
Da ciò si deduce che il documento rimanda al settembre del 1294, occasione del matrimonio tra Filippo di Taranto, quartogenito del re di Napoli Carlo II d'Angiò, ed Ithamar o Margherita d'Epiro, figlia del despota Niceforo I Comneno Ducas.
Si configura come un elenco, un attestato di ricevuta di 52 beni preziosi portati in dote.
Al primo punto è enumerato un ornamento aureo del capo, al secondo le «pietre sante portate via dalla casa di nostra Signora la Vergine Madre di Dio».
Questo documento dunque proverebbe che le pietre della Santa Casa di Loreto non furono trasportate dagli angeli del cielo, come dice la leggenda, bensì da una famiglia che aveva "Angeli" come cognome.
Unito ad altre fonti divulgate tra la fine dell'ottocento e gli inizi del novecento, questo elenco tratto dal chartularium Culisanense è servito ad avvalorare la teoria di questa ipotetica traslazione dalla Palestina a Loreto.
Alcune monete bizantine ritrovate nel sottosuolo della Santa Casa confermerebbero il contatto tra il mondo greco e questo santuario che sorge nella provincia di Ancona.
(Tratto da http://www.montevergine.librari.beniculturali.it/index.php?it/820/il-chartularium-culisanense)
Fondata è l'ipotesi che insieme alle pietre della Casa di Maria vi fosse anche un dipinto su tavola, tale immagine viene menzionata dai pellegrini sin dal 1528, probabilmente andata persa o forse rubata durante i lavori di restauro del soffitto e dell'altare avvenuti nel 1530.
Al suo posto fu collocata una Statua trecentesca che in precedenza era in una nicchia sopra la porticina orientale detta dei Custodi.
Quest'ultima andò distrutta nell'incendio scoppiato nella Santa Casa nella notte tra il 22 e il 23 febbraio del 1921.
L'allora pontefice Pio XI ne fece scolpire un 'altra con il tronco di un cedro del Libano cresciuto nei Giardini Vaticani fu modellata dallo scultore Enrico Quattrini e dipinta da Leopoldo Celani che dipinse il volto con un colore piu scuro non corrispondente all'originale.
Eccovi ora insieme alle due le altre 4 incisioni in ordine cronologico
Xilografia incisione su legno datazione sicuramente antecedente al XVIII secolo
(tratto da Catalogue)
Incisione su carta vergata datato 1763
(tratto da Museo duomo Fidenza)
incisione datata 13 ottobre 1855
tratto da
Stupenda incisione datata 7 giugno 1857
tratta da EBAY
Curiosità si noti come nelle due incisioni la prima datata 1855 e la seconda 1857 la firma del CUSTODE sia identica.
incisione datata 8 marzo 1874
Tratta da EBAY
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