Perché Santi tra le mani

Vi siete mai trovati fra le mani un santino?
Naturalmente non quelli odierni, magari che conservava vs nonna?
Bene voglio farvi riflettere su un punto .
Quel santino è molto più di un "pezzo di carta".
Non rappresenta solo un immagine da coservare .
Immaginate solo per un momento perchè vi ritrovate quel santino, perchè qualcuno lo ha conservato gelosamente !
Perchè magari gli è stato donato da una persona cara, o solo perchè era devoto a quel santo.
*Ma la cosa affascinante è il ritrovare su alcuni di essi scritte in bella o brutta grafia, frasi di preghiera, di augurio, di ricordo o di dedizione o magari solo una firma o una data.
Per lo più a volte sono parole semplici o anche forbite poesie magari in rima . Quindi testimoniano una fede autentica e un epoca che è passata.*(frase del collezionista Mario Tasca)
Per non parlare poi della loro bellezza intrinseca santini fatti a mano, disegnati e colorati da mani leggere e esperte, da artisti per lo più ignoti che hanno creato piccoli capolavori .
In questo mio blog, oltre a presentare la mia collezione che potete visionare nella slide a destra settimanalmente, prenderò in esame un santino o un argomento che mi sta più a cuore cercando di darvi più notizie possibili.
Ovviamente si accettano commenti critiche suggerimenti e approvazioni.
Buona lettura!

FRASI CELEBRI

"Chi è
capace di creare immagini,
come e quando vuole,
non conosce la tristezza
della realtà quotidiana
e può dar libero sfogo
alla magia delle sue allucinazioni"
S.Dalì

Ogni grande opera d'arte ha due facce, una per il proprio tempo e una per il futuro, per l'eternità
Daniel Barenboim

Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d'arte per guardare la propria anima.
George Bernard Shaw
Vivere nel mondo senza diventare consapevoli del suo significato è come aggirarsi in una grande biblioteca senza toccarne i libri.
[Manly P. Hall]
"Il SAPERE rende LIBERI è l'Ignoranza che rende PRIGIONIERI".
Socrate


PREFAZIONE
LA FILICONIOMANIA DI GIOVANNI BATTISTA BONDESAN

E' l'interesse per la cultura in generale, e la forte passione per un prezioso settore storico ed artistico purtroppo trascurato che a partire dal 2002 ha impegnato con fervore singolare Giovanni Battista in una rigorosa, approfondita e puntuale ricerca.
La quale non si è svolta in un ambito ristretto, ma via via si è estesa ai Santuari, alle Chiese, agli Archivi, alle Biblioteche, ecc. ecc. fino alle persone interessate e sensibili, da quelle colte e titolate alle più semplici, depositarie "spesso" di Immaginette devozionali, conservate gelosamente e ordinate per il gusto di collezionare e per il piacere di conservare il ricordo tramandato.
Si tratta a mio avviso di una "mania" encomiabile, che va molto apprezzata e sostenuta per un duplice motivo.
Il primo consiste nel fatto che Bondesan con le sue originali ricerche, sempre rigorosamente documentate, sta arricchendo con nuovi contributi questo significativo settore dimostrando tra l'altro, come l'arte "dei Pezzettini di Carta" non è "Minore" ma esprime con la più alta dignità l'evoluzione della cultura e l'intreccio tra la componente Cattolica Cristiana e l'influenza di impliciti elementi del Classicismo Greco e del Giudaismo sino a cogliere talvolta sottili implicanze con alcune espressioni della cultura Massonica.
Ritengo che siano soprattutto validi i suoi efficaci interventi chiarificatori sui significati della complessa ricca ed insieme misteriosa simbologia ricorrente.
Il secondo motivo, anche da lodare sta nella opportuna e instancabile divulgazione degli esiti via via acquisiti con le sue faticose ricerche e con studi approfonditi sia attraverso il dialogo con tutti coloro che si interessano di queste problematiche sia in occasione dei convegni che nei chiari e frequenti interventi sul Blog.
In conclusione auguro a Giovanni Battista di raccogliere finalmente tutte le soddisfazioni che merita, in quanto giovane studioso e che possa continuare ad arricchire con il suo esemplare entusiasmo.
Professor Vittoriano Caporale
Ordinario in quiescenza di Storia della Pedagogia Università di Bari e già Docente di Storia delle Tradizioni Popolari Università di Taranto sede distaccata di Bari.

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mercoledì 30 novembre 2011

Collage di Terra Santa


L'Entrata di Cristo in Gerusalemme
L'Entrata di Cristo in Gerusalemme
Alessandro Turchi, l'Orbetto (Verona 1578-1649 Roma)


In questo post vedrete dei fantastici santini che hanno per tema la Terra Santa cioè la citta di Gerusalemme.
Innanzi tutto qualche cenno storico.
Gerusalemme
 Capitale ebraica tra il X e il VI secolo a.C., è un'antichissima città di grande importanza storica e geopolitica nonché unica città santa per due delle tre principali religioni monoteistiche (Ebraismo e Cristianesimo) e terza città santa in ordine d'importanza, dopo la Mecca e Medina, per l'Islam. Sin dal 1949 è la capitale dello Stato di Israele, sebbene lo status internazionale della città sia oggetto di una complessa controversia internazionale. Si trova sull'altopiano che separa la costa orientale del Mediterraneo dal Mar Morto, a est di Tel Aviv, a sud di Ramallah, a ovest di Gerico e a nord di Betlemme.
La Città Vecchia e le sue mura, considerate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, racchiudono in meno di un chilometro quadrato luoghi di grande significato religioso come il Monte del Tempio, il Muro del pianto, il Santo Sepolcro, la Cupola della Roccia, la Moschea al-Aqsa. Nel corso della storia Gerusalemme è stata distrutta e ricostruita due volte, e fu assediata, conquistata e riconquistata in decine di occasioni.
Le origini di Gerusalemme risalgono all'età della pietra, ma viene menzionata in alcuni testi egiziani del II millennio a.C. e in alcune lettere risalenti al 1400 a.C.
Gerusalemme (63 a.C.) fu conquistata da Gneo Pompeo. Con la conquista romana Gerusalemme fu consegnata ad Erode che la ricostruì secondo i criteri urbanistici greco-romani e vi fece ampliare il Tempio. Probabilmente sotto il governatorato di Ponzio Pilato, Gesù fu crocifisso sul monte Golgota.
 L’imperatore Costantino e i suoi successori fecero restaurare ed abbellire i luoghi legati alle storie evangeliche e ad erigere la prima chiesa cristiana, quella del Santo Sepolcro.
Nel 1187 fu riconquistata dai musulmani di Saladino e da quel momento fu sotto la dominazione musulmana
 Il dominio ottomano della città durò fino al novembre del 1917, allorquando fu occupata dai britannici comandati dal generale Edmund Allenby, cui partecipò anche un contingente italiano. Con il trattato di Versailles, la città fu dichiarata capitale del Mandato britannico della Palestina. Nel 1949, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò l’internazionalizzazione di Gerusalemme, sotto il controllo dell'ONU per favorire la convivenza di cristiani, musulmani ed ebrei.(stralci tratti da wikipedia).
Betlemme.
Due narrazioni nel Nuovo Testamento descrivono Gesù come nato a Betlemme. Secondo il Vangelo di Luca, i genitori di Gesù vissero a Nazaret, ma si recarono per il censimento del 6 d.C. a Betlemme, e Gesù vi nacque prima che la famiglia tornasse a Nazaret.
Il Vangelo secondo Matteo sembra invece implicare che la famiglia viveva già a Betlemme quando Gesù nacque e che successivamente si spostò a Nazaret. Matteo riporta che Erode il Grande, sentito che un 're dei Giudei' era nato a Betlemme, ordinò l'uccisione di tutti i bambini di due anni o più piccoli nella città e nelle zone circostanti. Giuseppe, padre putativo di Gesù, è avvertito di questo in un sogno; la famiglia sfugge a questo destino fuggendo in Egitto e ritornando solo dopo che Erode era morto. Ma avvertito in un altro sogno di non tornare in Giudea, Giuseppe conduce la famiglia in Galilea, e va a vivere a Nazaret.
I primi cristiani interpretarono un versetto del Libro di Michea come una profezia della nascita del Messia a Betlemme. Molti studiosi moderni mettono in discussione la nascita di Gesù a Betlemme, e suggeriscono che i diversi racconti evangelici siano stati inventati per presentare la nascita di Gesù come compimento delle profezie e a creare una connessione con il lignaggio di Re Davide.
 Il Vangelo di Marco e il Vangelo di Giovanni non presentano un racconto della Natività o accenni al fatto che Gesù nacque a Betlemme, e riportano solamente che fosse di Nazaret. In un articolo del 2005 nella rivista Archaeology, l'archeologo Aviram Oshri ha sottolineato la mancanza di prove di un insediamento in quell'area al tempo in cui Gesù è nato, e ipotizza quindi una sua nascita a Betlemme di Galilea. Opponendosi a lui, Jerome Murphy-O'Connor sostiene invece la posizione tradizionale.
L'antichità della tradizione della nascita di Gesù a Betlemme è attestata dall'apologeta cristiano Giustino martire, che ha dichiarato nel suo Dialogo con Trifone (c. 155-161) che la Sacra Famiglia si era rifugiata in una grotta al di fuori della città.
 Origene di Alessandria, che scriveva intorno all'anno 247, si riferisce ad una grotta nella città di Betlemme che la popolazione locale riteneva fosse il luogo di nascita di Gesù.
 Questa grotta è stata forse in precedenza un luogo di culto di Tammuz.
Tammuz  è la divinità mesopotamica Dumuzi, il cui culto si diffuse in tutto l'oriente mediterraneo, inclusa la Grecia, ove prese il nome di Adone, paredro della dea della fertilità Inanna/Ishtar/Astarte, la cui morte e risurrezione rappresentava il periodico rigenerarsi della vegetazione a primavera.

Il monte Sion è una altura che non raggiunge i 700 metri sul livello del mare, sulla quale è nato il nucleo originario dell'attuale città di Gerusalemme.
Per i cristiani il monte Sion era il luogo privilegiato delle loro riunioni in Gerusalemme, dov'era collocato il Cenacolo. Dal momento, però, che la tradizione cattolica individua il luogo del Cenacolo a Sud-Ovest dell'attuale Gerusalemme sul monte "di Gareb", al di fuori quindi del monte Sion e dalla Città di David, nel IV sec. il monte "di Gareb" è stato rinominato dai cristiani la "Nuova Sion", la "Nuova Gerusalemme", ovvero il centro del nuovo popolo di Dio. Per tale motivo i cristiani cattolici chiamano "Monte Sion" o "Sion Cristiano" il monte "di Gareb" su cui sorge il Cenacolo.

Passiamo ad esaminare ora alcuni santini della mia collezione eseguiti con tecnica a collage.
Come spiega anche il catalogo dei santini, il collage è quella tecnica che utilizza, vari materiali mescolati fra loro, dai pezzi di carta colorata, ritagliati e incollati a stoffa, pailettes, lamine dorate, stagnola,  fiori secchi ,stampe monocromatiche cromolitografiche.

Tecnica molto particolare che rende unico ogni santino poichè l'applicazione in questo caso, di fiori secchi, è fatta ovviamente a mano.
Qui vediamo un collage o per meglio dire un pio erbario(santino realizzato con l'applicazione su un cartoncino leggero una piccola composizione di fiori secchi ad ornamento di una immaginetta sacra) della casa editrice Turgis come si può notare possiamo datare questo santino grazie alla data impressa in alto scritta con molta probabilità da chi lo ha posseduto nel 1876.
Il santino è fatto su cartoncino .

Dedicato all'Orfanotrofio Cattolico di Betlemme.
Al centro una splendida litografia della natività circondata da una collana composta di fiori secchi le misure sono cm. 12,3 X 8,5


Questo è invece un santino con pizzo meccanico di casa editrice anonima con applicazione di fiori secchi ad abbellire una stampa cromolitografica ritagliata di Gesù Bambino anche essa applicata.
Dedicato al Monte di Sion.Fiori posati sul Santo Sepolcro
Di provenieza sicuramente francese  visto che anche lo scritto che troviamo sul recto del santino è in lingua francofona.
Misure cm. 12 X 7,5

Anche questo possiamo datarlo con precisione  29 aprile 1888, è presente anche un timbro che certifica la provenienza dei fiori secchi da Gerusalemme.


Terzo santino, anche in questo caso traforato a punzone meccanico con applicazione di fiori secchi ad abbellire una croce stampata dedicato all'Orfanotrofio cattolico di Betlemme.


Casa editrice anonima misure cm. 11 x 7,5 , provenienza  francese come si può notare anche dallo scritto che si trova sul recto  datato 2 febbraio 1894 grazie al suo possessore che ne ha fermato il tempo!

Quarto santino anche questo molto particolare rappresenta il Monte Golgota.
Calvario (dal latino Calvaria che significa "luogo del cranio") è il nome della collinetta appena fuori Gerusalemme su cui, secondo la narrazione dei vangeli, salì Gesù per esservi crocifisso.
Il luogo è anche detto Golgota (dall'aramaico Gûlgaltâ con il medesimo significato di "luogo del cranio").
Santino su cartoncino con applicazione di polvere di quarzo a formare il monte con sottofondo colorato nero e rosso a ricreare il sangue di Gesù, alla sommità, alla base della croce, fatta di sfoglie di legno di ulivo, fiori secchi.
 Sulla Croce sono rappresentati la corona di spine e il chiodo della crocifissione.
Souvenir di Terra Santa fiori del Monte degli Ulivi posati sul Santo Sepolcro.


Casa editrice anonima di provenienza francese purtroppo non datato ma suppongo fine sec.'800.
Anche in questo caso con timbro che certifica  che il materiale, applicato per il collage, proviene da Gerusalemme

Quinto santino , fatto su cartoncino con croce di sfoglie di legno di ulivo e fiori secchi con rettangolino di carta applicata con la scritta in corsivo fiori di Terra Santa.
Applicazione di timbro in cera lacca che certifica l'autenticità che i materiali utilizzati per la composizione provengono dalla Terra Santa.


Purtroppo la cera lacca è rovinata e non ci permette di capire cosa vi è impresso ma si nota forse un ramo d'olivo vicino al foro.
Ultimi due santini.

Santino in carta pergamenata misure cm. 12 x 7,8.


Applicazione di stampe al monocromo di bromuro,nel primo è rappresentata la madonna con Gesù bambino, nel secondo San Francesco con il lupo.

e  pezzetti di fiori secchi a formare piccoli fiori con decorazioni a colore fatte a mano.

Sul verso nella parte bassa troviamo incise a mano in stile gotico scritture in lingua tedesca e latina.
Probabilmente  penso di origini conventuali databili anch'essi intorno la fine dell'800 inizi '900 del secolo scorso.
Piccola nota tecnica sulla conservazione di questi santini, poichè molto delicati vengono da me conservati in bustine di plastica morbida a cui  pratico con l'uso di un ago alcuni fori per la traspirazione vengono poi accuratamente sigillate per non disperdere eventuali parti del collage. 
Qualcuno si potrà chiedere e il valore?
Bè lo lascio fare agli esperti!
Per me sono rarità pezzi unici a cui dare un valore è molto difficile.
Dopo oltre un secolo questi "pezzi di carta" sono arrivati a noi.
Quali mani li hanno creati?
Chi vi ha impresso fermandone il tempo, quelle dediche, quelle date?
Chi lo ha conservato gelosamente?
Basta riflettere su queste tre domande per capire che il valore  va al di là di un mero valore commerciale.

Spero, anche questa volta, di aver acceso la vostra curiosità con questi bellissimi santini.

Vi ricordo che i post sono frutto di mie conoscenze e ricerche e qualsiasi forma di riproduzione di queste notizie deve essere autorizzata dall'autore che ne ha il copyright ogni violazione sarà perseguibile penalmente.
Tutte la mie ricerche vengono depositate.


Giovanni Battista Bondesan

martedì 29 novembre 2011

la maison de la bonne presse



santini oleografici della casa editrice
Maison de la bonne presse

Fra le tante case editrici fracesi produttrici di santini all'inizio del XX° secolo ricordiamo Bouasse, Bonamy, Turgis, Letaille, tra queste , degna di nota c'è la Maison de la bonne presse,ripercorriamone la  storia.
Gli Agostiniani dell'Assunzione (in latino Congregatio Augustinianorum ab Assumptione) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione, detti comunemente Assunzionisti, pospongono al loro nome la sigla A.A.
L'istituto venne fondato nel 1845 a Nîmes dal sacerdote francese Emmanuel Daudé d'Alzon (1810-1880): ricevette il decretum laudis dalla Santa Sede il 1º maggio 1857 e venne approvato il 26 novembre 1864.
Scopi originari della congregazione erano l'insegnamento, la predicazione e le opere di carità, ma dopo la disfatta di Sedan e l'esperienza della Comune di Parigi del 1870 gli assunzionisti si dedicarono all'opera di "ricristianizzazione" del mondo occidentale, soprattutto per mezzo della stampa: fondarono per questo nel 1883 il quotidiano La Croix, tuttora il maggiore organo di informazione cattolica francese
Alla fine dell'XIX secolo gli assunzionisti, per il loro eccessivo conservatorismo cattolico, vennero accusati dal governo francese di infrazioni alla legge sulle associazioni e sciolti nel 1900, per poi essere ristabiliti da papa Pio XI.
La Maison de la Bonne Presse, il nome originale del gruppo, fu fondata nel luglio del 1873 .
 Il primo titolo, The Pilgrim , è nato nel luglio del 1873.   
 I fondatori avevano due obiettivi: contribuire al movimento di recupero religioso e sociale, e affermare una presenza dinamica cattolica attraverso manifestazioni di massa (i pellegrinaggi, le lezioni, notizie ...). 
La Maison de la Bonne Presse  fu  acquistata da Paul Feron-Vrau  Il 23 dicembre 1909.
 La società sarà chiamata Casa della Buona Novella fino al 1969 .
 Il nome del gruppo, considerato un po 'obsoleto  cambiò nel 1970 per Bayard Presse. 
  Questa scelta conserva l'originale BP (logo originale) e richiama l'indirizzo del gruppo di 3 / 5 rue Bayard(Bayard era anche il nome di uno dei suoi  settimanali per i giovani e una collezione di libri che il gruppo pubblicherà negli anni 1950 e 60).
Attiva ancora oggi in tutto il mondo.
Raccontata la storia della casa editrice, prendiamo in esame i due santini della foto:
santino 1        santino oleografico       santino 2

Da un primo esame i due santini sembrano uguali ma hanno delle particolarità che li differenziano il primo che salta all'occhio, è la non perfetta squadratura del primo (santino 1) infatti si nota come la cornice, sia piu larga a sinistra con una lieve inclinazione della figura mentre risulta più stretta a destra.
Anche nel santino di destra (santino 2) si può notare la stessa particolarità ma in modo più lieve.
Vi è anche una leggera differenza cromatica tra i due.
Nel santino 2 è presente nel recto una preghiera mentre quello di sinistra ha il recto bianco.

Ma ciò che differenzia veramente questi due santini rendendoli unici e non uguali lo troviamo nella parte bassa del santino infatti sul santino 2

nella parte bassa del santino vi è la denominazione della casa editrice  a sinistra mentre a destra è indicato l'indirizzo della stessa  " 8 RUE FRANCOIS (illeggibile purtroppo!) PARIS"
Analizzando il santino 1 invece

Troviamo che a destra l'indirizzo della Maison de la bonne Presse cambia in:
5 RUE BAYARD PARIS.
In base alle notizie frammentarie che ho trovato sulla casa editrice si fa sempre riferimento come indirizzo a 5 rue Bayard e mai a 8 rue Francois.
Quindi 8 RUE FRANCOIS deve essere l'indirizzo della prima sede cioè alla nascita della Maison de la bonne Presse nel 1873 che nel 1909 cambiando proprietario cambiò così anche indirizzo della sede che divenne 5 RUE BAYARD PARIS sino ai giorni nostri.
Ora un altra piccola curiosità.
Sotto il titolo "L'ANGE GARDIEN" c'è scritto DESSIN DE MR. IMLE' cioè disegnato da IMLE.
Chi era l'incisore del santino? Da mie ricerche ho scoperto essere un disegnatore francese di origini tedesche nato nel 1822(se la casa editrice è nata nel 1873 è plausibile che il disegnatore sia stato lui) il nome era Henry-Joseph Imlè (amico dell'incisore italiano Luigi Ceroni il quale nel suo periodo francese incise un opera di Imlè ritratto di Pio IX vedi post sulla casa editrice V. Meniolle) se ne trova notizia nella Biblioteca Nacional de España, qui in foto una incisione di Imlè che ritrae Pedro de Rivadeneyra
  (nato nel secolo come Pedro Ortiz de Cisneros ) ( Toledo , 1526 - Madrid , 1611 ), biografo, storico della Chiesa e scrittore ascetico spagnolo della Golden Age .
 Spero, come sempre, di avervi dato notizie interessanti e particolari.

Vi ricordo che i post sono frutto di mie conoscenze e ricerche e qualsiasi forma di riproduzione di queste notizie deve essere autorizzata dall'autore che ne ha il copyright ogni violazione sarà perseguibile penalmente.
Tutte la mie ricerche vengono depositate.


Giovanni Battista Bondesan







lunedì 28 novembre 2011

santino della Chocolaterie D'Aiguebelle


Santino pubblicitario della Chocolaterie D'Aiguebelle
cromolitografia cm. 10,9x7


Guardando questa immaginetta non possiamo identificarla come santino, anche se la inseriamo nella ns. collezione,  ma la classificheremo come "santino pubblicitario".
I santini come gia avevo scritto in altro post sulle immaginette  pubblicitarie furono usati soprattutto in Francia come mezzi pubblicitari dalla fine del XIX secolo sino a metà del XX secolo.
Tra le tante case di cioccolato che utilizzarono questo metodo di pubblicità un posto di rilievo lo ha appunto la choccolaterie d'Aiguebelle.
fondatore monaci trappisti

Il fondatore dei monaci trappisti è Armand-Jean le Bouthillier de Rancè (v. foto), nato a Parigi il 9 Gennaio 1626, il quale, ritiratosi in Normandia nel convento di Notre-Dame de la Trappe, diede vita ad un’importante opera riformatrice all’interno dell’Ordine. Nel 1664, una volta Abate, ritenendo troppo liberali i comportamenti dei monaci cistercensi, decise infatti di ristabilire le osservanze tradizionali: astinenza, lavoro dei campi, clausura, silenzio e veglie, ponendo l’accento soprattutto sulla mortificazione e sull’ascesi. L’Ordine così riformato prese il nome di Cistercensi della Stretta Osservanza, in contrapposizione a quella che era stata la Comune Osservanza. Dal nome dell’Abbazia da cui la riforma prese piede, La Trappe, deriva poi quello con cui sono oggi noti gli apparteneti all’Ordine, i frati Trappisti. Col passare del tempo fortunatamente le regole piuttosto rigide seguite dai frati – come quella che imponeva di bere soltanto acqua – furono ammorbidite, permettendo ai monaci vincolati alla "stretta osservanza" di produrre birra.
Nel 1869 i Monaci trappisti cistercensi che si trovavano  nel Monastero Notre Dame D'Aiguebelle,
(Il monastero è situato nei comuni di Montjoyer e Réauville nel dipartimento della Drôme, ai confini del Delfinato e della Provenza, in Francia.
Il primo monastero fu fondato dai Monaci Benedettini  nel 1045 da Hugues Adhemar, barone di Grignan, e visitata da Papa Pasquale II nel 1107, ma poco dopo cadde in disuso.
L'abbazia fu rifondata come monastero cistercense da Gontard Loup, signore di Rochefort-en-Valdaine, nel 1137.
Alla fine del XIV° secolo i Monaci Trappisti si distaccarono dal loro ordine i cistercensi dando origine a un nuovo ordine  per praticare una più rigida Regola fatta di clausura ,silenzio preghiera e lavoro), intrapresero la lavorazione del cacao tantè che a Donzere vicino ad Aiguebelle costruirono uno stabilimento per la produzione del cioccolato che andò avanti sino al 1960 quando fu assorbita dalla Chocolaterie dell'Union.
Intorno al 1880, utilizzando una strategia di marketing per quell'epoca impensabile e innovativa, (che fu copiato poi  da altre ditte di cioccolato e in vari altri settori), per lanciare il loro prodotto sui mercati nazionali ed esteri produssero figurine dai temi più disparati.
Le figurine spaziavano dall'arte alla geografia alla storia fino alla storia del vecchio e nuovo testamento.
Furono fatte soprattutto a scopo didattico riportando sul retro notizie sui soggetti rappresentati.
Questa produzione di figurine cromolitografiche cessò intorno agli anni '30 del '900 per continuare poi con immagini fotografiche che però non ottennero lo stesso successo.
Nei santini "tradizionali", è rappresentata la figura di Gesù e le sue vicende o la Madonna, i santi e le loro gesta, ma non  quei personaggi o gli eventi che pur facendo parte della storia di quel periodo non vengono menzionati nel vecchio e nuovo Testamento, che invece, ritroviamo appunto, nelle immaginette che le case produttrici utilizzavano, per pubblicizzare i loro prodotti. 
In questa categoria rientra appunto l'immaginetta sopra riprodotta, che ritrae vicende e personaggi non legati al vecchio e nuovo testamento  ma alla storia della cristianità in generale.Infatti si parla del'Ordine Militare degli Ospitalieri.
Ordine militare degli Ospitalieri
                                                 
Piccola curiosità, la prima immagine è stata presa da internet notare la somiglianza con l'immagine del santino.

Nel 600 all'abate Proebus fu commissionata da Papa Gregorio Magno la costruzione di un ospitale a Gerusalemme per avere cura dei pellegrini cristiani in Terrasanta. Nel IX secolo Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero, ingrandì l'ostello di Probus e vi aggiunse una biblioteca. Circa due secoli dopo, nel 1005, l'Imām fatimide al-Hākim distrusse l'ostello assieme con altri tremila edifici. Fece portare ai cristiani, appese al collo, delle croci di legno, lunghe circa un metro e larghe mezzo. Malgrado ai cristiani non fosse permesso di acquistare schiavi, maschi o femmine, e godessero di pochi privilegi, ad essi era concesso di usare i cavalli a condizione che essi cavalcassero con la sella di legno e finimenti disadorni. Nel 1023 dei mercanti da Amalfi e Salerno ebbero il permesso dall'Imām fatimide d'Egitto al-Zāhir (reg. 1021-1036) di ricostruire l'ospizio a Gerusalemme. L'ospizio, che fu edificato sul luogo del monastero di San Giovanni l'Elemosiniere, serviva i pellegrini cristiani che viaggiavano per visitare i paesi e i luoghi dove Gesù era nato, vissuto, morto, risorto e asceso al cielo. Questa struttura era servita da monaci benedettini. L'Ordine Ospitaliero fu fondato in seguito alla prima crociata dal Beato Gerardo Sasso, ritenuto da alcuni amalfitano da altri francese,[2] il cui ruolo di fondatore fu confermato da una bolla papale di papa Pasquale II nel 1113. Gerardo acquisì terre e rendite per il suo Ordine per tutto il Regno di Gerusalemme e dintorni. Il suo successore Raymond du Puy de Provence istituì il primo ospizio degli Ospitalieri nei pressi della Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Il gruppo inizialmente si prendeva cura solo dei pellegrini giunti a Gerusalemme, ma presto l'ordine estese i suoi servizi alla scorta armata ai pellegrini. La scorta in breve crebbe fino a diventare una sostanziosa forza armata.
Assieme con i Cavalieri Templari, formatisi poco dopo nel 1119, gli Ospitalieri divennero uno dei più potenti gruppi cristiani nell'area. L'Ordine cominciò a distinguersi in battaglia contro i musulmani e i suoi soldati indossavano una sopravveste nera con una croce bianca. Dalla metà del XII secolo l'ordine era nettamente diviso tra membri militari e coloro che prestavano assistenza ai malati. Era ancora un ordine religioso e godeva di privilegi funzionali concessi dal papato, tra i quali l'indipendenza da ogni autorità che non fosse quella del papa stesso, l'esenzione dai tributi e la concessione di edifici religiosi.
Molte delle fortificazioni più importanti in Terrasanta erano opera dei Templari o degli Ospitalieri: nel Regno di Gerusalemme gli Ospitalieri tenevano sette grandi forti e altri 140 possedimenti nell'area. I due maggiori, le loro basi nel Regno e nel Principato di Antiochia, erano il Krak dei Cavalieri e Margat, situati il primo in Siria e il secondo nei pressi di Tripoli (oggi in Libano). Le proprietà dell'ordine erano divise in priorati, organizzati in baliati che, a loro volta erano suddivisi in capitanerie.

Cavalieri di Cipro e Rodi 

La forza crescente dell'Islam alla fine costrinse i Cavalieri ad abbandonare i loro possedimenti storici in Gerusalemme. Dopo la caduta del regno di Gerusalemme (Gerusalemme stessa cadde nel 1187) i Cavalieri si trovarono confinati nella Contea di Tripoli e quando anche San Giovanni d'Acri venne catturata, nel 1291, l'Ordine cercò rifugio presso il Regno di Cipro. Trovandosi progressivamente coinvolti nella politica di questo regno, il loro Gran Maestro Guillaume de Villaret ideò un piano per conquistare un proprio dominio temporale e scelse Rodi come nuova patria dell'Ordine. Fu il suo successore Folco di Villaret a realizzare questo programma ed il 15 agosto 1309, dopo una campagna durata due anni, l'isola di Rodi si arrese ai Cavalieri, che ottennero anche il controllo di diverse isole limitrofe e quello dei porti anatolici di Bodrum e Castelrosso.
L'ordine dei Cavalieri Templari fu sciolto nel 1312 e la gran parte delle sue proprietà venne conferita agli Ospitalieri. I possedimenti templari erano organizzati in otto Lingue (una ciascuna in Alvernia, Aragona, Castiglia, Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Provenza). Il priore inglese all'epoca era Philip Thame, che acquisì i possedimenti allocati alla lingua inglese tra il 1330 ed il 1358. Una volta a Rodi, e ormai noti come i Cavalieri di Rodi, essi furono obbligati a sviluppare soprattutto il lato militare della propria attività, impegnandosi soprattutto contro i corsari berberi. Gli Ospitalieri, nel corso del Quindicesimo secolo, si opposero vittoriosamente a due tentativi d'invasione: uno del 1444 ad opera del sultano mamelucco d'Egitto, il secondo ad opera del sultano ottomano Maometto II nel 1480 che, dopo la caduta di Costantinopoli, vedeva nei Cavalieri uno dei suoi nemici principali.
Nel 1522 comunque gli Ospitalieri dovettero affrontare un tipo di esercito completamente diverso, quando 400 navi sotto il comando di Solimano il Magnifico sbarcarono sull'isola 200.000 uomini. Per fronteggiare questo esercito i Cavalieri avevano meno di 7.000 uomini e la protezione offerta dalle mura della città. L'assedio durò sei mesi, alla fine dei quali ai sopravvissuti fu concesso di abbandonare Rodi.(fonte wikipedia).

Sul recto del santino viene raccontato un episodio che vede per protagonisti gli ospitalieri.
La città di Gerusalemme tornò sotto il potere di Saladino e il 19 ottobre del 1191 la popolazione cristiana dovette abbandonare la città santa.
Davanti al trono di Saladino sfilò la popolazione affranta e stanca, il patriarca con il suo seguito e la regina con il suoi baroni e cavalieri.
Infine un gran numero di donne con in grembo i loro figli che davanti al trono supplicarono il sultano di liberare i loro mariti prigionieri.
La loro preghiera fu esaudita.Parecchi cristiani dovettero abbandonare i loro effetti più preziosi e molti si caricarono sulle spalle i loro genitori morenti o ammalati o invalidi.
Saladino non restò insensibile a questo spettacolo straziante e permise all'Ordine degli Ospitalieri di rimanere a curare che era gravemente ammalato e quindi impossibilitato a lasciare la città.
Furono gli ultimi a lasciare la città  gli ammalati furono portati  nell' Ospedale di Margat e i saraceni liberarono anche più di mille crociati.


Nella seconda parte del recto si parla del Monastero fondato nel 1045 e situato in una valle solitaria del dipartimento di Drome.
Dove le celebrazioni dell'uffizio divino il lavoro manuale e lo studio scandiscono la vita del trappista.
Il lavoro manuale per il trappista non è solo una regola ma anche una necessità, le loro uniche risorse provengono dallo sfruttamento agricolo e dalla fabbricazione del cioccolato D'Aiguebelle.

a chiudere una nota dove si avvisano i cosumatori che a loro insaputa acquistano cioccolato contenente farine di fecola, e quindi si raccomanda in modo particolare il cioccolato D'Aiguebelle (chiuso in carta bianca) cioccolato completo garantito assolutamente puro cacao e zucchero.
esigere scritto in lettere il nome aiguebelle  su ogni tavoletta, crocchetta, tessera del domino.

Spero anche questa volta di avervi raccontato qualcosa di particolare.


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Giovanni Battista Bondesan